E' un'accoglienza calorosa quella offerta tutto l'anno dai volontari del Centro di Aiuto alla Vita di Tione. Attraverso il progetto Gemma aiutano le giovani donne, non solo economica
Tione – Le primule, profumo di vita che sboccia, sono già in bell'ordine, pronte alla consegna sul sagrato di tanti paesi per la 40° Giornata nazionale. Nella zona pastorale delle Giudicarie ne hanno distribuite 3600 lo scorso anno, con un ricavato di quasi 10 mila euro che si traduce in sostegno concreto ai Centri di Aiuto alla Vita. Come quello di Tione, da ben 33 anni impegnato in questa attività di sensibilizzazione e di condivisione, dove siamo saliti per anticipare la visita dell'Arcivescovo fissata per domenica. Mons. Tisi, con una scelta eloquente, celebrerà insieme ai parroci la Messa per la Vita in tre diverse comunità: alle 9 a Saone, alle 10.30 a Roncone – dove le primule saranno poi vendute dai ragazzi della catechesi – e a Javrè alle 18.30.
Ci siamo immersi nei preparativi frenetici della vigilia del 4 febbraio, incrociando il consolidato ritmo settimanale: come in una ruota ben oliata di dona-e-ricevi ogni martedì si raccolgono indumenti, vestiti e accessori per bambini che ogni giovedì vengono poi consegnati (dietro un'offerta simbolica) alle giovani mamme e alla famiglie che ne hanno bisogno. Un servizio efficiente e premuroso (i capi vengono lavati, curati e ben disposti) che si affianca al sostegno economico nelle modalità del progetto nazionale “Gemma”: una trentina di giovani mamme – proposte e valutate dai Servizi sociali – hanno goduto di un contributo costante di 160 euro per 18 mesi, fino al compimento dell'anno di vita del loro bambino.
“E' un aiuto a tutta la famiglia, che comporta anche un accompagnamento sul piano relazionale e umano”, ci spiega Elga Sauda, dinamica presidente del CAV tionese. Che aggiunge: “Spesso nasce una relazione d'amicizia con queste giovani donne che poi ha portato alcune di loro anche a mettersi a disposizione di altri”. Non violiamo la riservatezza, ma si coglie un passato di risultati anche sorprendenti, compreso qualche dialogo anche informativo sulle conseguenze dell'aborto in grado di spingere alcune giovani donne a rivedere la propria scelta e a proseguire la gravidanza.
La disponibilità all'ascolto si avverte già nella segreteria in via del Foro, mentre una calorosa simpatia si sprigiona nei locali attigui alla canonica, in piazza da Corneto dove ogni settimana di distribuiscono latte in polvere e pannolini, vestiti e accessori per l'infanzia. Merita citarle per una volta le volontarie – anche a nome di tante altre che operano negli altri CAV trentini), tanto accoglienti: Sabrina Ferrari, Amedea Polla, Rosanna Maffei, Fiorenza Ballardini, Fernanda Sauda e (oggi assente) Aldina Ferrari, tutte particolarmente attente alla dignità dell'aiuto offerto e anche alla capacità di “fare rete”. Evidente è la collaborazione con la Caritas che nei locali attigui si occupa anche di altri bisogni, ma perfino con il Centro missionario. Vestiti di maglia non più utilizzabili vengono rivalorizzati: con la stessa lana mani operose realizzano infatti sciarpe, berretti o altri indumenti caldi da far arrivare lonano attraverso missionari o volontari dell'OMG. Una filiera sul km zero del volontariato.
Quanto un CAV “smuove” il territorio? “La nostra impressione – risponde convinta Elga Sauda – è che la comunità sia più che in passato disponibile a sostenere l'attività, tanto che spesso le nostre richieste – un seggiolone speciale, ad esempio – trovano risposte in breve tempo attraveso il passaparola”. C.
Amedea Polla, la veterana, non “salta” un giovedì da quasi 17 anni: “Il lavoro non manca e per chi volesse dare una mano le porte sono aperte”, aggiunge con una letizia che rende vere le affermazioni del messaggio di Papa Francesco sull'annuncio di questo amore paterno e materno “sempre dà vita, che contagia gioia e vince ogni tristezza”.
Ma le volontarie per la Vita (non mancano, dietro le quinte, anche alcuni papà) non si fermano al fai-da-te. Promuovono incontri di sensibilizzazione e una volta al mese partecipano alla Santa Messa per la vita (nel ricordo delle giovani mamme, delle troppe vittime degli aborti, nell'ascolto della Parola) promossa a turno dai decanati della zona pastorale. E alla prima domenica di febbraio, vai con le primule.
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