Esiste un’alternativa alla detenzione: le misure alternative, lo dicono i numeri, sono un passaggio fondamentale nel percorso rieducativo di un condannato, danno maggior possibilità di reinserimento sociale ed abbassano la probabilità di recidiva.

Ma cosa vuol dire “misure alternative” e quali sono le possibilità? Un convegno promosso oggi a Giurisprudenza vuole promuovere la cultura delle “alternative alla detenzione”. E’ strutturato in due sessioni. Quella mattutina prevede relazioni di più ampio respiro: si parla di sospensione del procedimento con messa alla prova e giustizia ripartiva. Nel pomeriggio una fase più operativa con una tavola rotonda attorno a cui tutti i soggetti  interessati  sul territorio potranno portare il proprio contributo e pensiero: l’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Trento), la Magistratura, gli educatori, l’avvocatura, il serd, il servizio alcologia e alcune realtà del volontariato sociale.

L’organizzazione scientifica è affidta alla professoressa Antonia Menghini, Garante dei Diritti dei Detenuti della Provincia autonoma di Trento (Ascolta qui sotto)