Indagare come i composti neuroattivi presenti nei pomodori possano influenzare la salute del cervello attraverso l’asse intestino-cervello: questo l’obiettivo dell’analisi condotta dalla post-doc Ana Kovačič, titolare del finanziamento, sotto la supervisione di Urska Vrhovsek, coadiuvata dal team dell’Unità di Metabolomica di FEM. Un progetto di NeuroTOm, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie e guidato dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con l’Università di Wageningen.
Nella prima fase di attività sono stati analizzati quattro tipi di pomodori (datterini biologici e convenzionali, pomodori a grappolo e lavorati) per individuare sia composti neuroprotettivi, come polifenoli e aminoacidi, sia sostanze che richiedono ulteriori studi, come gli additivi alimentari. Questi elementi ed il loro comportamento sono stati osservati in un modello simulato di digestione per riprodurne il percorso nell’organismo. I risultati del progetto condotto dal Centro Ricerca e Innovazione suggeriscono che alcune sostanze, tra cui la tomatina e il bisfenolo S, possono raggiungere il colon e da qui, potenzialmente, influenzare il cervello.
Le informazioni e i dati ottenuti segnano un importante passo avanti nella comprensione del ruolo che può avere l’alimentazione nella prevenzione delle malattie neurodegenerative ed aprono nuove prospettive per future ricerche sulla dieta e la salute del cervello. Tale ricerca ha provocato interesse anche nella comunità scientifica internazionale con i risultati recentemente presentati ad importanti conferenze di settore, tra cui la Nordic Metabolomics Conference svoltasi a Turku, in Finlandia lo scorso agosto.
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