“Sono un’appassionata di piante grasse, cui dedico molto tempo. Mi piacciono quelle ‘mini’. Mi svelereste il perché queste piante non hanno le classiche foglie?”.
Miriam (Toblino – Sarche)
Le piante grasse figurano spesso tra quelle preferite da molti amanti dei fiori. Questi vegetali in tempi remotissimi, durante la loro evoluzione, si sono sviluppate per lo più nelle zone desertiche, calde e assolate e si sono liberate delle foglie che per loro rappresentavano un pericolo, molto di più che per il caldo, ma perché disperdevano nell’ambiente la pochissima acqua disponibile. Le foglie sono l’organo vegetale dedicato alla fotosintesi clorofilliana, un processo che determina la dispersione dalla lamina fogliare dell’acqua come elemento di scarto dei complessi processi fisiologici delle piante. Questo fenomeno viene chiamato dagli esperti “evapotraspirazione”.
Appare naturale che negli ambienti desertici o poveri di acqua, la perdita anche di una sola goccia compromette gravemente la sopravvivenza delle piante. Questo gruppo di piante ha così “deciso” di eliminare le foglie e far svolgere la funzione clorofilliana dai fusti che sono infatti di colore verde (perché dotati di clorofilla), anziché marrone come tutte le altre piante. Ma non si sono limitate a questo. Le foglie erano la parte più esposta ai cocenti raggi del sole per cui rischiavano di finire bruciate dalla forza ustionante dell’astro celeste. Vi era quindi l’impellenza di farle sparire! Realmente però ciò non è successo, in quanto la natura ha pensato di “riciclare” tutto quanto può essere utile. Infatti in natura “nulla si crea e nulla si distrugge”. Ecco allora che la struttura non è svanita, ma si è trasformata. Come? Nel caso delle crassulacee (1400 specie) o piante succulente (Kalanchoe, Sedum, Crassula, Aeonium, Sempervivum, ecc.) e delle Cactacee (3.000 specie), le foglie si sono trasformate in spine, un organo indispensabile a difendere la pianta dalle aggressioni da parte degli animali o di qualsiasi altro predatore. Le spine sono pertanto foglie trasformate. Esse, lunghe o corte, aiutate spesso da peli, bastano a sé stesse o sono impalpabili, colpiscono a tradimento e non perdonano i nemici. Quindi attenzione: le spine del fico d‘India o del cuscino della suocera, grosse o microscopiche, offrono una efficace difesa, ma sono subdole.
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