“Gente felice”, il volontario a Martignano Enzo: “Essere d’aiuto alla comunità è un valore aggiunto”

Enzo Augelli, 55 anni e pugliese di origine, vive a Martignano. Lavora come autista ed è volontario in varie associazioni, tra cui quella che si occupa della spesa solidale. L’ufficio stampa del Comune di Trento ha raccolto la sua storia per “Gente felice”, la campagna lanciata in occasione di Trento capitale europea e italiana del volontariato 2024.

Dove fa volontariato?

Faccio volontariato a Martignano nel Comitato Attività culturali, nel Gruppo Alpini, nella vigilanza fuori dalle scuole e per la spesa solidale.

Di cosa si occupa precisamente nell’associazione per la spesa solidale?

Diciamo che nell’associazione ci occupiamo un po’ di tutto. In particolar modo smistiamo i prodotti freschi che ci arrivano da Trentino solidale e quelli raccolti al supermercato di Martignano, nel carrello della spesa sospesa. Forniamo in primis generi alimentari, ma anche beni di prima necessità per l’igiene, la casa e in alcune occasioni vestiti e arredamenti. Cerchiamo di aiutare più famiglie possibile. Ad oggi ci occupiamo di 30 famiglie per un totale di 90 persone.

Come ha iniziato?

La nostra associazione è nata perché abbiamo provato a sostituire un gruppo di persone che già si occupavano di questo tipo di attività e che con il covid si sono dovute fermare. Abbiamo continuato a promuovere nei supermercati i carrelli “sospesi”, chiamati così per riprendere il famoso caffè “sospeso” di Napoli. La gente che voleva dare una mano lasciava qualcosa per chi ne avesse bisogno. E da lì è nata la nostra associazione. La Circoscrizione ci ha molto aiutati nel cercare uno spazio dove svolgere la nostra attività. Oggi siamo ospitati nella sede del Comitato delle Attività culturali di Martignano.

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a fare volontariato?

In passato ho avuto qualche problema con la legge, ma grazie al comitato di Martignano ne sono uscito fuori. Sicuramente questo mi ha portato a vedere la vita e le persone in maniera diversa e mi sono detto che dovevo fare la mia parte per aiutare gli altri.

Può raccontarci un episodio o una persona che ha incontrato durante la sua attività di volontariato?

Mi viene in mente di una famiglia ucraina arrivata qui a causa della guerra. Abbiamo cercato di aiutarla offrendole un posto dove stare. Perché la nostra associazione fa anche questo, prova a dare una mano a cercare un tetto a chi è in difficoltà. Collaboriamo con molte associazioni che ci aiutano in questo, anche gli stessi abitanti di Martignano sono molto generosi.

Cosa le dà il fatto di impiegare il tuo tempo per un’attività totalmente gratuita?

Sicuramente la soddisfazione personale e i sorrisi della gente. E poi il fatto stesso di essere di aiuto alla comunità è un valore aggiunto. Per esempio l’idea della vigilanza locale è nata perché ci siamo accorti che i bambini che uscivano da scuola erano spesso in pericolo a causa del traffico, per cui abbiamo deciso di vigilare volontariamente all’entrata e all’uscita delle scuole portando ogni giorno le transenne che arginano il traffico.

La sua vita è cambiata da quando fa volontariato?

Assolutamente si. Prima ero un’altra persona, diciamo che avevo la testa da tutt’altra parte. Adesso il volontariato è diventato una routine di cui non posso fare a meno.

Come fa a trovare il tempo?

Il mio lavoro me lo permette facilmente perché sono un’autista che lavora fino a mezzogiorno e ho quasi tutti i pomeriggi liberi. La nostra attività di volontariato è aperta anche il sabato fino alle 16, ma se c’è bisogno mi trattengo anche di più. Se qualche famiglia è impossibilitata a venire da noi cerco di raggiungerle io. E se non bastano le cose che ci vengono donate per gli altri le doniamo noi stessi. Perché nel volontariato ci vuole anche cuore.

Come coinvolge le persone nell’iniziativa? È difficile trovare partecipazione?

Purtroppo i giovani sembrano essere quelli meno interessati alla nostra attività. Siamo tutti adulti e ci farebbe piacere avere qualche giovane tra noi che ci aiuti. I ragazzi delle scuole vengono spesso da noi a fare alternanza scuola-lavoro, ma quando finiscono le ore non sono più interessati a continuare a collaborare. È un peccato.

Pensa che il volontariato le abbia fatto conoscere meglio la città, diventare più consapevole?

Mi ha dato l’opportunità di integrarmi completamente nella città, di diventare parte attiva. Adesso mi conoscono quasi tutti nel quartiere ed è una cosa bellissima. È molto bello quando riusciamo a creare un dialogo tra collaboratori e utenti, così da capire sempre quando qualcosa non va. Mi succede spesso con gli anziani che sono i più fragili a volte, non ti dicono subito se c’è qualche problema, quindi instaurare un dialogo è importante.

Fare volontariato mi rende felice perché…

Non saprei. Ormai mi viene molto spontaneo, come dicevo fa parte della mia routine. Quando finisco di lavorare sono pronto a dedicare il pomeriggio agli altri.

Può lasciare qualche contatto per chi fosse interessato alla sua associazione?

Si può scrivere all’email del nostro coordinatore sandrocollini@hotmail.com.

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