Per la prima volta un trekking con le joelette della Sat e utenti del Servizio di Salute Mentale
Possono persone con varie forme di disagio psichico trasformare la loro fragilità in risorsa? Possono vivere da protagonisti un trekking in alta quota, accompagnando persone con difficoltà di movimento a causa della disabilità fisica? Certamente. E chi scrive può raccontarlo in prima persona, essendo tra i trasportati sulle joelette, una speciale portantina con una ruota davanti.
E' quanto è successo durante il trekking dell'Alta Valle del Primiero, organizzato tra il 18 e il 21 settembre dal Gruppo Escursionistico Stella Polare, formato da utenti e operatori del Servizio di Salute Mentale di Trento e dai volontari della Sat. Il trekking percorreva circolarmente l'intera Alta Valle del Primiero: si partiva dal Lago di Calaita, per proseguire verso San Martino di Castrozza e la Val Canali, terminando a Mezzano di Primiero.
Il tracciato, che si sviluppava su strade forestali, ci ha fatto immergere nel verde della natura e guardare in alto le Pale di San Martino imbiancate dalla prima neve con la fresca brezza mattutina che spesso pungeva il volto.
L'iniziativa ha favorito un vero e proprio scambio nel quale persone con storie e personalità diverse hanno camminato verso un'unica meta. L'auto mutuo aiuto diventava così pratica quotidiana: c'era chi sosteneva spingendo un amico sulla joelette e chi aiutava incoraggiando quando la salita si faceva più ripida. Si è subito creato un clima di piacevole complicità tra i veterani di questi trekking in montagna e chi vi prendeva parte per la prima volta. Resteranno impresse le serate a base di gustose pastasciutte, animate dai giochi davanti al fuoco di un caminetto acceso o dai canti con la chitarra. Il clima di generale allegria dava a tutti la forza di affrontare gli imprevisti di percorso, come una strada stretta o come la pioggia che, pur avendo costretto i trasportati in joelette a saltare per intero la seconda tappa del cammino, permetteva un programma inaspettato: la visita a Villa Welsperg, sede completamente sbarrierata e accessibile del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino.
“Credo sia la prima volta in Italia – conferma Stefano Bertoldi, pioniere dell'auto mutuo aiuto e tra gli organizzatori del trekking – che si propone un'esperienza del genere, in cui persone seguite da un Servizio di Salute Mentale vengono direttamente coinvolte dentro un percorso di reciprocità e di auto mutuo aiuto in alta quota. Perché per loro il sentirsi utili in un clima di scherzi e leggerezza è stata una vera botta di autostima”. Gli fa eco Luisa, ospite di Cima Verde, che descrive questa esperienza con la parola 'libertà'. La joelette infatti le ha permesso di vivere al pari degli altri e in amicizia una bellissima avventura.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di due studenti della School for Documentary, Television and New Media della Cooperativa Zelig di Bolzano che realizzeranno un documentario dedicato.
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