Le Reti del mondo della Pace, del disarmo, del Servizio Civile che l’hanno promosso fanno il punto a Trento il 4-5 novembre
Quando si parla di difesa della patria, nella mente si affacciano immediatamente immagini di uomini in armi, eserciti, aerei, missili… Eppure, è da qualche anno che in Italia la legge riconosce l’esistenza e l’efficacia di forme di difesa attuate con i metodi della nonviolenza, alternative o complementari a quelle militari. Difendere il proprio Paese spetta sia ai militari sia ai civili, non è solo un dovere, ma anche un diritto. Tuttavia, mentre la difesa militare è ben finanziata, dotata di strumenti, di politiche, di piani di sviluppo, l'”altra” difesa è stata finora lasciata esclusivamente alla buona volontà e ai pochi mezzi del volontariato.
Per ridare dignità e spazio alla difesa non armata e nonviolenta, la Conferenza nazionale enti per il servizio civile, il Forum nazionale servizio civile, la Rete della pace, la Rete italiana per il disarmo, Sbilanciamoci e la rete Interventi civili di pace hanno promosso la campagna ”Un’altra Difesa è possibile”, portando in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare, ora incardinata nelle Commissioni prima (Affari costituzionali) e quarta (Difesa) della Camera dei Deputati. Per corroborare la proposta popolare, sostenuta da 53 mila firme raccolte in tutt’Italia, sei deputati di altrettanti gruppi politici hanno presentato un testo di legge di iniziativa parlamentare del tutto identico.
La proposta di legge sostiene che la difesa civile, non armata e nonviolenta, per essere efficace, deve essere preparata, organizzata, sviluppata, finanziata e non può essere certo lasciata alla buona volontà di quelle realtà che già oggi intervengono con modalità nonviolente in contesti di conflitto. Per questo prevede l'istituzione del “Dipartimento per la difesa civile”: collocato alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, opererà in stretto raccordo con i Dipartimenti già istituiti (Servizio civile e Protezione civile), attraverso il “Consiglio Nazionale della difesa civile, non armata e nonviolenta”, analogo al “Consiglio supremo di difesa” per quanto riguarda la difesa armata. Alla possibile obiezione sui costi di questa nuova struttura, i promotori del ddl rispondo precisando che i fondi per la dotazione annua della “difesa civile non armata e nonviolenta” (100 milioni di euro, di cui al massimo 10 per le spese di funzionamento), saranno trasferiti dalla riduzione di spese della difesa militare ed eventualmente incrementati dai cittadini attraverso la scelta, nella dichiarazione dei redditi, del “6xmille” (modellata sull’esempio dell’8xmille a favore della Chiesa cattolica italiana e del 5xmille a sostegno dell’associazionismo).
Per ragionare sul cammino della proposta di legge e sulle prospettive che apre, venerdì 4 novembre – nella Giornata dell'unità nazionale e delle Forze Armate, celebrata a Trento in piazza Santa Maria Maggiore alle 10 in concomitanza con la cerimonia nazionale a Roma presieduta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – si apriranno gli Stati generali della Difesa Civile, non armata e Nonviolenta, promossi dalla Campagna “Un’altra Difesa è possibile” in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace e il Comitato delle associazioni per la Pace e i diritti umani di Rovereto. Appuntamento alle 18 al Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale in vicolo S. Marco, 1. I lavori proseguono sabato 5 dalle 9.30 alle 18. Oltre che della campagna, si parlerà di sicurezza nazionale, difesa militare, commercio di armamenti nello scenario europeo e mondiale.
Per sostenere la campagna si può contattare il Comitato promotore locale di Trento (presso il Forum Trentino per la pace, Galleria Garbari 12, Trento) e fare pressione sui deputati eletti localmente perché sottoscrivano la proposta di legge di iniziativa parlamentare.
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