La Caritas di Trento ha avviato contatti per promuovere progetti concreti. I sindacati invitano a sostenere il Fondo di solidarietà provinciale
Domenica 18 settembre la Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha indetto una colletta nazionale per le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto, per esprimere in modo concreto per esprimere vicinanza alle popolazioni coinvolte nel drammatico evento.
Dopo aver disposto l’immediato stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali delle popolazioni colpite, la Cei, con la colletta di domenica, esorta le diocesi, la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle aggregazioni laicali ad alleviare le difficili condizioni in cui le persone terremotate sono costrette a vivere. Alla colletta hanno deciso di aderire anche le Chiese di Bosnia e di Serbia, “per ringraziare la Chiesa italiana dei numerosi progetti e programmi” portati avanti nei Balcani.
NULLA È PIÙ COME PRIMA. “Il terremoto – ha osservato il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, nel corso dell’incontro pastorale che doveva segnare la ripresa delle attività della sua diocesi e che invece ha segnato la ripartenza di una Chiesa ferita, ma non rassegnata, che vuole essere un ospedale da campo per “i fratelli colpiti dal sisma”. “Il terremoto – ha detto mons. Pompili – non è passato, ma è in mezzo a noi. E non mi riferisco allo sciame sismico ma a quello che sta accadendo. Generazioni spazzate via da 80 secondi, la vita cambiata in un attimo, polverizzati i legami familiari e amicali. Tutto è stato annullato. Nulla è più come prima”.
Intanto la Caritas Italiana guarda già al prossimo futuro, al dopo terremoto, quando molti riflettori mediatici saranno stati spenti.
LA COLLETTA NAZIONALE. Anche le Caritas diocesane del Nordest (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli) si sono mobilitate per una raccolta fondi che culminerà nella colletta nazionale di domenica prossima. Quanto raccolto, sulla scorta di un’esperienza ormai ultradecennale, sarà utilizzato dalla Delegazione Caritas Nordest seguendo le indicazioni delle Caritas e delle chiese locali, in collaborazione con Caritas Italiana.
La Delegazione Caritas Nordest ha già avviato contatti con Caritas Italiana e con le Caritas locali (in particolare le delegazioni Caritas di Umbria, Lazio e Marche) così da avere nel più breve tempo possibile indicazioni operative che permettano di promuovere progetti mirati ed efficaci per le singole comunità e in grado di costruire anche legami significativi, duraturi nel tempo, come avvenuto in Abruzzo nel dopo terremoto. Per informazioni è possibile contattare la Caritas diocesana di Trento (e-mail caritas@diocesitn.it) o visitare il sito www.caritastrento.it. Per dare un contributo utilizzare il conto corrente postale n. 12005393 oppure fare un bonifico sul conto presso la Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo (IBAN: IT41 G035 9901 8000 0000 0081237).
IL FONDO DI SOLIDARIETÀ. Dopo il via libera all’accordo tra parti sociali, Provincia e Consorzio dei Comuni a sostegno delle popolazioni terremotate, Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno rilanciato l’importanza di contribuire al fondo trentino per la ricostruzione. I segretari generali delle tre confederazioni – Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti – sottolineano come in Trentino “un’intera comunità, non singoli pezzi di comunità” si stia muovendo per aiutare chi ha più bisogno. E invitano i lavoratori a fare la loro parte, destinando un’ora (o più) del loro lavoro al fondo di solidarietà o, se dipendenti di enti pubblici, a devolvere una o più quote corrispondenti a 10 euro.
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