Politica, “No alla terza preferenza”

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Per i consiglieri Giacomo Bezzi (Fi) e Manuela Bottamedi (gruppo misto) sarebbe “un’ipocrisia e una presa in giro delle donne” l’inserimento della terza preferenza nel ddl,  che approda venerdì in aula del consiglio provinciale di Trento, che intende modificare la legge elettorale della Provincia con l’introduzione dell’obbligo per i partiti di presentare liste di candidati per metà donne e per metà uomini. Bezzi e Bottamedi hanno argomentato la loro posizione oggi nel corso di una conferenza stampa. “La terza preferenza è una mediazione proposta dall’Upt a cui sono convenuti Patt e Pd – ha affermato Bezzi – ma così rischiano di trasformare il ddl in qualcosa che non ha senso di essere: la nostra autonomia ha bisogno delle donne e anche per il Trentino l’ingresso delle donne in politica è un’occasione per fare un passo in avanti”.“La terza preferenza andrebbe a peggiorare l’impianto del disegno di legge – ha sottolineato Bottamedi – e trovo comunque che sia una grande ipocrisia quello di fare le crociate per le donne, quando poi sono pochissime quelle che si spendono concretamente su questioni tangibili come il taglio dei punti nascita o delle guardie mediche. 
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