La sera del 19 dicembre 12 vittime e decine di feriti in un attentato. Le reazioni in Trentino. Sindacati e associazioni in piazza
L’Europa è sotto choc per la strage di lunedì sera 19 dicembre quando un camion si è lanciato contro la folla al mercatino di Natale in piazza Breitscheid, nel quartiere di Charlottenburg a Berlino, provocando 12 morti e 48 feriti. Risulta dispersa una giovane donna di Sulmona, Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, che era a Berlino per lavoro.
L’attentato, rivendicato dall’Isis, è avvenuto a poche ore di distanza dall’uccisione dell’Ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov. Al momento i due gravissimi fatti di sangue sembrano legati a “lupi solitari” del terrorismo jihadista e ai riflessi della guerra siriana, come nuovo colpo di coda dell’orrore del sedicente Stato Islamico, sotto attacco e in difficoltà, dal punto di vista militare, sia in Siria che in Iraq.
Martedì 20 sera si è tenuta una preghiera funebre per le vittime nella cattedrale cattolica di St. Hedwig, mentre la Chiesa evangelica si è riunita per un servizio ecumenico di suffragio presso la Gedächtniskirche, proprio davanti al luogo dell’attentato, presenti il presidente federale Gauck, la cancelliera Merkel, il presidente del Bundestag Lambert, l’arcivescovo Koch, il vescovo protestante di Berlino Dröge e rappresentanti dell’ebraismo e delle comunità musulmane. Tutti hanno condiviso l’appello a non rispondere all’odio con l’odio e a non lasciarsi dividere dalle differenze delle culture. Un messaggio di “fraternità, vicinanza e solidarietà” è stato inviato da mons. Marceau, vescovo di Nizza, dove il 14 luglio un attentato perpetrato con modalità simili provocò 86 morti, all’arcivescovo di Berlino, Koch. Profonda tristezza è stata espressa dal Consiglio centrale dei musulmani in Germania (Zmd) e una dura condanna dell’attentato è giunta da parte del Centro islamico culturale d’Italia.
A Trento l’Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia insieme ai sindacati Cgil, Cisl e Uil ha promosso una manifestazione mercoledì 21 alle 17.30 in piazza Pasi a Trento, raccogliendo una significativa adesione. Sono state espresse parole di solidarietà al popolo tedesco unite alla ferma condanna della violenza di fronte a un attentato che suscita indignazione e sconcerto. Un modo per reagire di fronte a chi vuole imporre la paura e per riaffermare i valori di libertà, democrazia, pace e accoglienza che appartengono alla nostra comunità e che non possono arretrare, è stato detto, di fronte alla furia di un terrorismo che ricorre all’odio e alla violenza contro i civili. “Per battere il fanatismo occorre una mobilitazione permanente culturale unitaria di tutte le forze sociali, religiose e politiche democratiche e un’Europa politica unita all’altezza di questo scontro epocale”, osserva il presidente dell’Anpi del Trentino, Sandro Schmid.
Poco dopo, a qualche centinaio di metri di distanza, in via Garibaldi, davanti alla sala della Fondazione Caritro, alle luci natalizie il Gruppo di Emergency di Trento ha organizzato un flash mob per “accendere la pace” attraverso il gesto simbolico, proposto a tutti i partecipanti, dell’accensione di una candela: questo l’invito per contrapporre al buio, dell’odio e della violenza, un simbolico spiraglio di luce e pace.
Intanto anche in Italia l’allerta terrorismo resta alta, con controlli più pressanti nelle zone di maggiore affluenza in occasione delle festività. Misure straordinarie sono state decise anche per il Mercatino di Natale di Trento con la posa di barriere in cemento lungo via San Giovanni Bosco.
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