Un libro “infinito”, realizzato a 340 mani: quelle dell’artista Luigi Golin e quelle di altri 168 artisti chiamati a raccolta per realizzare un’opera-oggetto lunga 28 metri. “Infinito”, questo il titolo del lavoro, è esposto a Spazio Foyer, in via Galilei 26, a Trento, per l’omonima mostra in programma dal 31 ottobre al 15 novembre 2024, che verrà inaugurata giovedì 31 ottobre alle 17.
La richiesta che Golin ha rivolto a ciascun artista era semplice: un’opera su carta, 30 centimetri di base per 20 centimetri di altezza, completa libertà su tecnica e soggetto. Le opere sono state tagliate in strisce di 1 centimetro e ricomposte, tessendole insieme per realizzare un libro lungo circa 28 metri. Gli artisti hanno realizzato tre copie della stessa opera: una è stata tagliata e tessuta nel libro, una è stata tagliata e tessuta singolarmente e restituita all’artista che l’ha realizzata, la terza è rimasta integra e sarà esposta a parete.
“La sperimentazione xilografia-tessitura è nata per caso diversi anni fa: Gabriella (Bottaru, ndr) utilizzò un suo fine ordito di un lavoro appena terminato inserendo in trama una mia xilografia tagliata in striscioline”, spiega Golin. “A distanza di anni ho ripreso l’idea utilizzando rimettaggi della tradizione tessile (tela, saia, disegno paesano opportunamente modificato, tessuto doppio rimaneggiato, tessuto a due facce, ecc.) per realizzare pagine più o meno grandi, libri-arazzo e libri oggetto. Le strisce di mie xilografie, che in tessitura diventano trama, a volte, mantenendo l’ordine, ricompongono l’immagine, altre volte, inserite in apparente disordine, sconfinano nell’astratto. Al risultato finale contribuiscono il dialogo tra trama supplementare (le strisce di xilo), la trama di base in cotone e l’ordito, gli effetti ora di trama di xilo che copre l’ordito, ora l’ordito che insistente copre la trama, che creano illusorie trasparenze e profondità, colpi d’ombra e di luce, tridimensionalità. Questi effetti fanno parte della struttura dei materiali e non sono motivi decorativi sovrapposti”.
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