Nuove vie per includere tutti

Un confronto a Palazzo Geremia sulla capacità della comunità di valorizzare le persone disabili

Possono esserci nuove possibilità di inclusione, offerte a tutte le persone, anche a quelle che convivono con una disabilità? Partiva da questa premessa l'affollato convegno che venerdì 6 maggio ha visto confrontarsi varie realtà del pubblico e del privato sociale sul tema “Disabilità e comunità. Per condividere una nuova via”, per iniziativa della cooperativa sociale La Rete in collaborazione con Comune di Trento, Con.Solida e Cnca Trentino Alto Adige, con il supporto di Dolomiti Energia e Fondazione Cattolica Assicurazioni.

Ha colpito nel segno l'intervento di Carlo Francescutti, coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità che riconosce proprio nella Carta dei Diritti dell’ONU delle persone con disabilità “un efficace punto di partenza per ricordare che tutte le persone, con o senza handicap, sono uguali”. Eppure, come confermano varie statistiche, questa uguaglianza resta lontana nei fatti. Basti pensare ad esempio come una persona con disabilità intellettiva abbia un'aspettativa di vita di 10 anni inferiore alla media, che il 45% di loro sviluppi disturbi di salute mentale e il 70% degli ospiti nelle strutture residenziali presenti problemi comportamentali.

Maurizio Colleoni, responsabile scientifico di “Immaginabili Risorse”, un movimento nato nel 2011 che aggrega diverse realtà del Terzo Settore in Italia, ritiene centrale il ruolo degli operatori del sociale nell’ampliare il concetto di normalità, così da permettere a tutti di “essere a proprio agio nella propria pelle”. E i servizi oggi devono sostenere l’emancipazione delle persone  disabii, perchè possano sperimentarsi in nuove capacità da reinvestire nella comunità.

Per il direttore trentino de “La Rete” Mauro Tommasini, “bisogna passare dalla logica dei bisogni legati alle prestazioni alla capacità di incrociare storie di vita in cui si definiscono e ridefiniscono continuamente gli scenari”.

Per gli amministratori, Maria Chiara Franzoia, assessore alle politiche sociali del Comune di Trento, ha osservato che “confronti come questo fanno bene in primo luogo alla politica perché ci mettono di fronte all’interrogativo di come vogliamo costruire la nostra comunità e su dove vogliamo andare”.

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