“Non l’ho conosciuta personalmente. A Bolzano, però, l’ho vista e sentita in diverse manifestazioni a cui ho partecipato. Sapevo dell’importanza della sua figura. Quando poi è scomparsa, ho approfondito, letto, studiato anche con tanti materiali che mi sono stati forniti dai suoi amici e da chi l’aveva frequentata. Una rete che mi ha permesso di andare a fondo della sua personalità politica e personale. Con grande interesse e curiosità visto che il mio percorso personale e artistico ruota molto attorno alle tematiche dei diritti, del femminismo e dell’educazione”. L’illustratrice bolzanina Valentina Stecchi è partita da lì per arrivare a disegnare, e raccontare la vita di Lidia Menapace attraverso una graphic novel, semplicemente “Lidia”, pubblicata da PeoplePub, casa editrice fondata, tra gli altri, dall’ex parlamentare lombardo Pippo Civati.
Lidia Brisca Menapace, originaria di Novara, formazione cattolica, staffetta partigiana durante la Resistenza, trasferitasi a Bolzano con il marito medico (Eugenio Menapace), dirigente democristiana, fu anche assessora provinciale e assistente universitaria alla Cattolica di Milano. Periodo che contribuì alla svolta marxista.
Femminista e pacifista, Menapace era particolarmente attenta alla tutela dei diritti delle minoranze e, in questo campo, al riconoscimento dell’Autonomia della Provincia di Bolzano attuatasi con il secondo Statuto del 1972 all’interno di una cornice regionale. Eletta con Rifondazione comunista, entrò a palazzo Madama, senatrice della Repubblica. Da giornalista, è stata tra i fondatori del quotidiano “il Manifesto” per il quale scrisse parecchio. E’ morta a Bolzano il 7 dicembre 2020, all’età di 96 anni, a causa di complicazioni legate al Covid.
Su di lei, lo scorso anno, è stato pubblicato “Lidia Menapace. Un pensiero in movimento. Scritti scelti (1960-2019)”, volume curato da Carlo Bertorelle e Mariapia Bigaran per le Edizioni Alphabeta Verlag. Nella prefazione, la scrittrice Dacia Maraini così sintetizzava la sua figura: “Era il tipo di donna che considero il meglio che possa offrire il nostro Paese: coraggiosa, ribelle ma non fanatica, idealista, intelligente, generosa e attenta agli altri”.
Nella sua graphic novel, dal tratto semplice ed evocativo, Valentina Stecchi incontra Lidia Menapace in sogno. La ragazza ascolta e Menapace racconta, con brio, vivacità e tanta ironia, la sua vita. “Ho pensato che dovesse essere una storia intima e che il personaggio di Lidia Menapace fosse quanto più possibile reale rispetto a quello vero – riflette l’illustratrice – Inoltre, volevo che fosse di un certo spessore e potesse parlare a più generazioni. Ho scelto il sogno come situazione di incontro perché è un modo nel quale ci si può rapportare con grande spontaneità, un luogo atemporale. In questa situazione Vale e Lidia possono scambiarsi idee e riflessioni durante le quali la più giovane prende in mano lo scettro della memoria che gli viene trasmessa, potendo così avere la possibilità di portarla avanti”. Valentina Stecchi, che confida che sta pensando ad un altro lavoro su una figura femminile, sarà a Trento domenica 20 ottobre, in piazza Duomo (ore 10), per il festival “People&L’Altramontagna” per partecipare ad un confronto a più voci su come si disegna il cambiamento climatico. E, con tutta probabilità, ci sarà spazio anche per parlare della graphic novel su Lidia Menapace, “partigiana per sempre”.
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