L’ultima stanza

Partono i lavori di Casa Hospice: dal 2016 dodici posti letto per malati terminali a Trento, in località Malpensada

Sabato 15 novembre la prima pietra. L'ultima, se tutto andrà liscio, nell'estate 2016. Meno di due anni per far vivere la casa che aiuterà a morire. Nel modo più sereno possibile, in un ambiente familiare. A Trento, in località Malpensada, a due passi, non sembra un caso, da un'altra struttura emblematica, quella “casa del sole” che pure punta ad accendere qualche luce, nello specifico nel buio del disagio psichico.

Casa Hospice, destinata ai malati terminali, è un progetto di cui si parla almeno da quindici anni, assunto poi come priorità dalla Fondazione Hospice Trentino Onlus, nata nel 2007. Attualmente la Fondazione forma i volontari, una ventina, che operano all'ultimo piano del reparto voluto dall'Azienda Sanitaria a Villa Igea e che può ospitare fino a sette pazienti terminali.

Il progetto della futura casa Hospice, firmato da Marco Altamura, prevede dodici stanze per altrettanti posti letto al primo piano, mentre al pianterreno troveranno spazio ambulatori di assistenza palliativa e contro il dolore in regime di day hospital. «E' una tappa intermedia di un lavoro che si propone di rendere più umani i periodi di fine vita, in un ambiente familiare ma ad elevata qualità sanitaria», spiega il presidente della Fondazione Geremia Gios.

In concreto ogni persona ricoverata nella Casa Hospice verrà seguita da un’equipe interdisciplinare composta da medici, infermieri, operatori socio-assistenziali e psicologi, che possano seguire il malato e sostenere la famiglia. Gios integra: «Daremo vita a un modello innovativo di co-gestione tra Azienda e privato sociale». Ma l'impegno è soprattutto culturale. A cominciare dalle definizioni. Alla Fondazione spingono ad esempio perché si smetta di chiamarli malati “incurabili”: «Sono malati inguaribili, ma possono, con cure opportune, vedere migliorata la qualità della loro vita», sottolinea il vicepresidente della Fondazione, Carlo Tenni. Con un sogno: «Far crescere il numero di volontari che potranno operare a Casa Hospice: il nostro traguardo è cento persone». Quando sarà operativa la nuova struttura andrà ad assorbire il reparto di Villa Igea e si affiancherà ai nove posti letto dell'Hospice integrato nella Casa di Riposo di Mori. Il progetto di cure palliative, nella riorganizzazione sanitaria, ha previsto ventotto posti letto in tutto il Trentino. Al conto finale ne mancano dunque sette, che saranno recuperati probabilmente a Mezzolombardo o in Valsugana. Nella conferenza stampa alla Fondazione, presentato anche il libro “Riserva di prognosi”, toccante testimonianza dell'oncologa Barbara Soini, deceduta per cancro nel gennaio 2014, raccolta da Milena Di Camillo e Loretta Rocchetti, invitate a presentarlo a radio Trentino inBlu giovedì 13 novembre alle 11.40.

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