Le associazioni trentine in azione in Libano, Serbia, Mali e Sud Sudan. Pipinato: “Si va dal sostegno al credito alla scolarizzazione”
Dalla Serbia al Mali, dal Libano al Sud Sudan: sono i Paesi in cui verranno messi in campo alcuni progetti di cooperazione internazionale per affrontare l’emergenza profughi anche al di fuori dei confini del Trentino. Si va dal sostegno alle comunità locali attraverso progetti di microcredito e di scolarizzazione, all’assistenza di migranti nei paesi di transito nel viaggio verso l’Europa.
I progetti sono realizzati da alcuni associazioni trentine, quali Ipsia-Acli del Trentino, EDUS Educazione e Sviluppo, Associazione Speranza-Hope for Children, Associazione Microfinanza e Sviluppo e ACAV, e sono finanziati dalla Provincia di Trento.
“Si tratta di progetti di sviluppo, ma anche di assistenza”, spiega Fabio Pipinato, presidente di Ipsia del Trentino. “In particolare, è interessante il caso del Mali, dove si vuole realizzare l’Hotel della pace, uno spazio per le ragazze per farle vivere e studiare. Dove è presente nel Paese, l’Isis, lo Stato islamico, sta chiudendo le scuole e impedisce alle ragazze l’accesso all’istruzione. Da segnalare anche il microcredito in Libano, formula di mutuo aiuto per l’accesso al credito”.
Come ricaduta sul territorio trentino, le associazioni stanno realizzando una serie di attività nelle scuole e con il pubblico in generale. Sono previste, ad esempio, presentazioni dello spettacolo teatrale “Scacco matto Afghanistan” realizzato da un gruppo di adolescenti italiani e immigrati con la regia di Michele Trotter e Pisana Cersosimo. Verranno anche promosse serate pubbliche per approfondire temi legati all'emergenza profughi e immigrati in partenariato con il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale e associazioni di immigrati, come "All'Ombra del Baobab” che ha un negozio etnico nelle vicinanze del Centro Turistico ACLI – CTA in via Roma.
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