Si è conclusa domenica 6 ottobre a Rovereto la 35esima edizione del RAM film festival, il festival dedicato ai documentari di archeologia e patrimonio culturale con l’assegnazione di 5 premi e 7 menzioni speciali, assegnati ai migliori tra i 59 film in concorso, più 5 nella sezione Fulldome, provenienti da 29 paesi di tutto il mondo.
Il titolo del focus scelto per questa edizione è Sguardi sulle migrazioni che, analizzando i flussi del passato, propone approfondimenti sulle influenze, le problematiche e le opportunità legate alle migrazioni del presente. Quattro le sezioni principali in cui è articolato il festival: Cinema archeologico, giuria presieduta dall’archeologa Barbara Maurina; l’Italia si racconta, presieduta dalla scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti; Sguardi dal mondo, presidente l’antropologo Duccio Canestrini; Cultura animata, presieduta da Andrea Artusi, fumettista e autore. Il festival è organizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e diretto per il settimo anno da Alessandra Cattoi.
Per la prima volta quest’anno il festival si è arricchito di una sezione Fulldome, la prima (e unica) in un festival italiano dedicato al world heritage. Nel Planetario del Museo di Scienze e Archeologia di Rovereto il pubblico ha scoperto i siti antichi immergendosi in un’esperienza a 360°. Le proiezioni scelte sono state tutte prime italiane. Un’altra novità della 35esima edizione è stato RAM-X, uno spazio sperimentale con installazioni di realtà virtuale curato dal videomaker Filippo Maria Pontiggia, esperto di VR, tecnologie immersive e linguaggi innovativi. L’intervento nasce dalla collaborazione con il festival aostano FRONTDOC dedicato al cinema di frontiera. «Il festival, ogni anno, è una scommessa – commenta la direttrice del RAM film festival Alessandra Cattoi – ma vedere tante persone in un pomeriggio infrasettimanale al cinema è un segnale incoraggiante per il futuro del settore. Il RAM offre l’opportunità di scoprire produzioni originali, dando al pubblico la possibilità di accedere a contenuti che difficilmente troverebbero altrove e a vivere quindi esperienze uniche. Inoltre, manifestazioni di medie dimensioni come la nostra favoriscono lo sviluppo delle relazioni e parallelamente l’incontro e confronto tra i professionisti di questo ambito».
Il Premio della sezione Cinema archeologico è stato assegnato a “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” (Italia, 2023, regia: Brigida Gullo e Eugenio Farioli Vecchioli, produzione: Rai Cultura). Motivazione: un film ben strutturato e di buon ritmo, che ripercorre vividamente la vicenda di un ritrovamento archeologico eccezionale, quello dei bronzi di San Casciano ai Bagni in Toscana, e lo contestualizza mettendolo in relazione con il tessuto storico, geografico e sociale del territorio. La narrazione procede chiara e fluida, comunicando al pubblico con genuina empatia lo stupito entusiasmo di chi, con le mani nel fango, riporta alla luce tesori di inestimabile valore, in grado di raccontare la storia, lunga otto secoli, di un antico santuario, della fede e della spiritualità di chi lo frequentava e di un territorio plasmato dal profondo legame fra il sacro, le acque e la natura.
Il Premio della sezione L’Italia si racconta è stato assegnato a “La rosada e l’ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini” (Italia, 2022, regia: Roberta Cortella, produzione: Ente Friuli nel Mondo e Terra S.r.l. – Diego D’Innocenzo). Motivazione: il film è ambientato negli anni Quaranta, il giovane Pasolini vive a Casarsa della Delizia (dove oggi è sepolto). È il paese di sua madre, terra di frontiera: lì scoprirà il paesaggio friulano, la “nuova” lingua e le tradizioni dell’universo contadino. Il film restituisce pienamente questa carica emotiva e offre nuovi spunti per rileggere quel periodo alternando curate sequenze dei luoghi a scene di finzione al fine di ricomporre quegli anni così dolorosi a causa della guerra: le partite di pallone, le pagine tra i banchi di scuola scritte in friulano; la creazione di un’originale estetica che contribuirà a influenzare la sua successiva opera. Menzione speciale a “Sala 5, il cartone di Raffaello” (Italia, 2023, regia: Stefano Santamato, produzione: The Blink Fish Srl).
Il Premio della sezione Sguardi dal mondo è stato assegnato a “Xingu – Tokyo: An Ancestral Connection | Xingu – Tokyo: una connessione ancestrale” (Brasile, 2023, regia: Sylvio Rocha, produzione: Sylvio Rocha – Tocha Filmes). Motivazione: il film mostra una sorprendente sintonia, artistica e spirituale, tra due popoli geograficamente lontani: i nativi del Giappone e i nativi dell’Amazzonia. Che questa affinità sia frutto di una migrazione preistorica dall’Asia all’America è ipotetico ma possibile, viste le comuni tradizioni animiste e sciamaniche, portatrici anche di un’altra profonda fratellanza, quella con il mondo degli animali. E le sculture in legno che li rappresentano dimostrano l’inesistenza di un confine tra arte indigena e arte contemporanea, vanificando classificazioni riduttive e ogni eventuale senso di una presunta superiorità occidentale. Una produzione affascinante. Menzione speciale a “Surcos | Solchi” (Ecuador, 2023, regia: César Càrdenas Gordon, produzione: Meñique Estudios).
Il premio della sezione Cultura animata è stato assegnato a “Paskay | Districare” (Bolivia/Colombia, 2023, regia e produzione: Andrea Estéfany Caballero Caballero). Motivazione: Andrea Caballero descrive con una raffinata tecnica di stop motion un racconto tradizionale della comunità indigena boliviana Jalq’a. Il tessuto con cui sono realizzati i pupazzi e i fondali utilizzati per l’animazione tesse la trama personale, profonda e commovente, della storia della protagonista. Questa chiave espressiva è ulteriormente arricchita da un uso elegante dell’animazione le cui immagini, ispirate all’iconografia tradizionale della cultura Paracas, si sovrappongono al pattern fisico del corto. Menzione speciale a “Meziměstí | Città di mezzo” (Repubblica Ceca/Israele, 2023, regia: Ilya Kreines, produzione: Ilya Kreines, Academy of Arts, Architecture and Design in Prague).
Il premio Nuovi sguardi, destinato ai film realizzati da registi neo-diplomati dalle scuole di cinematografia di tutto il mondo è stato assegnato a “Future tense: Conversations at Manchester Museum | Tempo futuro: conversazioni al Manchester Museum” (Regno Unito, 2023, regia: Ero Sevan, produzione: Sun Rat Media). Motivazione: il documentario cattura l’interesse sia per l’importanza ed attualità della tematica, sia per il linguaggio cinematografico: poetico, ben curato, incisivo e coraggioso, capace di considerare lo spettatore come soggetto attivo. Il film, con una posizione autoriale chiara, attraverso gli oggetti e l’amore per essi ci parla di storia, identità, colonialismo, futuro e prassi, chiamando in causa il ruolo stesso di museo, realtà da rendere un “Living space”, in cui poter partecipare per imparare del proprio mondo. Future Tense si colloca perfettamente all’interno del contesto del RAM, un’occasione di scambio e di riflessione, un momento di incontro e dibattito attraverso il cinema e la memoria. Menzione speciale a “Phool Dei” (India, 2023 -2024, regia e produzione: Kartik Mahajan).
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