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In primo piano ancora la decisione dell’Austria di inasprire le misure per contenere l’afflusso di migranti alla frontiera: saranno 12 i valichi presidiati sul confine sud, tra cui Brennero, passo Resia e Tarvisio. Le misure previste sono in fase di pianificazione, ma i controlli potrebbero già cominciare a primavera. Si parla di “nuclei d’intervento”, punti di osservazione, controlli su veicoli, treni e persone, non si esclude se necessario anche l’utilizzo di “recinzioni”.
Si sono così infrante le aspettative dei tre presidenti dell’Euregio, Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter. Nella trasferta a Vienna i tre governatori di Trentino, Alto Adige e Tirolo, hanno consegnato alla ministra degli Interni Mikl Leitner e al presidente Fisher la delibera approvata il giorno prima con le richieste sul tema dei confini e la salvaguardia dell’accordo di Schengen. “Eventuali barriere siano transitorie, temporanee e concordate con i territori”, chiede l’Euregio. Vienna chiede invece “comprensione per le decisioni rese necessarie in conseguenza del fatto che l’Europa non riesce a mettere in sicurezza i confini esterni della Ue. Ogni misura riguardante il Brennero verrà comunque pianificata e coordinata d’intesa con l’Euregio” è stato assicurato. La questione sarà discussa la prossima settimana nell’incontro con il ministro degli interni Alfano. Intanto, crescono i timori per le ripercussioni negative di un ripristino della barriera al Brennero.
“Sarà un duro colpo per l’autotrasporto, per la circolazione delle merci e delle persone” denunciano le categorie economiche. Ai nostri microfoni Roberto De Laurentis presidente degli Artigiani. (Ascolta audio qui sotto)
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