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All’indomani della seduta straordinaria dell’Euregio trasferta a Vienna oggi per i presidenti di Trento, Bolzano e Innsbruck per presentare al ministro degli interni austriaco e al presidente Fisher la delibera congiunta approvata ieri sulla gestione dei migranti e per chiedere un intervento concordato per gli imminenti controlli di frontiera al Brennero.
Contro la paventata chiusura della frontiera minacciata dall’Austria, Rossi, Kompatscher e Paltter sono compatti: “L’accordo di Schenghen va salvaguardato, il confine del Brennero non deve trasformarsi in un collo di bottiglia”.L’Euregio chiede perciò la “messa in sicurezza” dei confini esteri dell’Ue e una distribuzione equa dei migranti su tutti gli stati membri.
Nei prossimi giorni Rossi, Kompatscher e Platter incontreranno a Roma anche il ministro degli Interni Angelino Alfano.
Anche i sindacati si schierano contro la chiusura dei confini austriaci. “Una posizione antistorica che cancella il percorso di collaborazione costruito in questi anni nell’ambito dell’Euregio” – interviene Ianeselli della Cgil. “”Una ferale battuta d’arresto rispetto al futuro dell’Europa” gli fa eco Alotti della Uil .
Secondo il segretario della Cisl Pomini “Una barriera di filo spinato al confine riproduce le condizioni del secolo scorso che consentirono la nascita delle dittature. Un bruttissimo segnale per la coesione. I muri rinnegano tutti i valori che hanno portato alla costruzione dell’Europa” . (Ascolta audio qui sotto)
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