Di proprietà della Parrocchia di San Marco, ospiterà realtà e iniziative che operano nel campo di vecchie e nuove povertà. Un milione e mezzo di euro il costo dell’intervento di recupero edilizio
Iniziano in questi giorni i lavori di recupero della parte diroccata del Centro pastorale “Beata Giovanna” di Rovereto, all'angolo tra via Bridi e piazza Damiano Chiesa, destinata ad accogliere i servizi di sostegno alle persone con problemi economici o di relazione.
Il progetto – del costo di un milione e mezzo di euro – è reso possibile grazie al ricavato della vendita dell'ex colonia, inagibile da anni, a Serrada di Folgaria di proprietà della Parrocchia di San Marco (circa 400 mila euro); al determinante contributo della Provincia autonoma di Trento (1.100.000 euro); mentre alle spese di gestione concorreranno la Comunità di Valle della Vallagarina, il Comune di Rovereto e la Fondazione Comunità Solidale.
Gli enti citati, ai quali va aggiunta l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opera Armida Barelli, avevano sottoscritto già nel 2012 uno specifico protocollo d'intesa, nel quale si affermava l’opportunità e l’impegno al recupero dell’intero stabile, per ospitare servizi di carattere sociale. Lunedì 8 febbraio i vertici, tra cui il presidente della Provincia, Ugo Rossi, hanno effettuato un sopralluogo presso lo stabile di via Bridi.
La struttura accoglierà al piano terra il negozio “Altr'uso” e il corrispondente laboratorio di smistamento e riordino degli abiti usati, attualmente in sedi separate. Ci sarà anche un piccolo “bar bianco” (solo analcolici) che verrà gestito da una cooperativa sociale.
Al primo piano verranno collocati i quattro progetti che operano già da qualche tempo in città: l'associazione Cantiere Famiglia e il Centro di consulenza e accompagnamento alla vita affettiva e familiare, istituito nell’ottobre 2013 dai quattro decanati della Vallagarina, che sostiene persone e famiglie con disagio relazionale; il Fondo straordinario di solidarietà decanale, avviato nel gennaio 2013, che finora ha raccolto 450 mila euro a sostegno di 600 richieste di aiuto immediato; e il progetto “Credito solidale” promosso dalla Caritas diocesana in collaborazione con alcune casse rurali. Al secondo piano saranno ricavate unità abitative destinate a fini sociali.
“Ormai sono più gli italiani rispetto agli immigrati a ricorrere a questi servizi”, ha detto il decano di Rovereto, don Sergio Nicolli, durante la visita delle autorità.
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