I l rapporto tra nonni e nipoti è sempre speciale e nella settimana della festa dei nonni, non si può che proporre una storia che ben lo racconti: La grande fuga (Iperborea; età 9+) di Ulf Stark, l’ultimo romanzo per bambini, che il grande autore svedese ha scritto prima di morire. Una storia che si può ormai definire come classico moderno della letteratura per ragazzi, che ha venduto in Svezia circa 30.000 copie ed è stata tradotta in più di 15 lingue.
Racconta di un ragazzino, Ulf, che non sopporta che suo padre non vada mai in ospedale a trovare il nonno che è molto malato. Il fatto è che il nonno, che è sempre stato piuttosto burbero, è un paziente difficile che continua a inveire contro le infermiere e a dire parolacce. Questo imbarazza il padre di Ulf, ma non il ragazzino cui il nonno è sempre piaciuto molto. Il piccolo Ulf, allora, si organizza e, dicendo una bugia, lo va a trovare da solo portandogli pane, aringhe e perfino una birra, mentre i suoi genitori lo pensano ad un allenamento di calcio. È così che a Ulf viene l’idea di soddisfare il grande desiderio che il nonno ha di tornare ancora una volta nella casa sull’isola dove ha vissuto per tanto tempo con la nonna. Ulf, ormai abile nel dire bugie, pur consapevole che non si dovrebbe, organizza tutto. Racconta ai suoi genitori che la squadra andrà ad un ritiro per tutto il fine settimana e assolda Adam il panettiere, perché ha bisogno di un adulto che guidi un’auto. La fuga va più liscia del previsto e quando il nonno arriva sull’isola è al settimo cielo, nonostante la grande fatica per raggiungere la casa sulla collina. Essere lì per lui è come aver ritrovato la vita. Al ritorno in ospedale cambia anche atteggiamento con le infermiere e il suo modo di parlare diventa più gentile.
Si piange e si ride a leggere questa storia in cui i buoni sentimenti la fanno da padrone. Ma non è un romanzo sdolcinato: nel tipico stile di Stark il ragazzino protagonista ha un carattere forte e deciso e non si fa scoraggiare dagli atteggiamenti contrari degli adulti. Ulf Stark è noto per la sensibilità e l’umorismo con cui riesce a sdrammatizzare i piccoli e grandi drammi della vita di un bambino, senza però mancargli di rispetto. Sa rendere perfettamente il mondo che descrive, offrendo al lettore situazioni verosimili e dialoghi realistici che reggono molto bene. Il ritmo narrativo non subisce cali dall’inizio alla fine e temi delicati come le relazioni familiari e forti come la morte e l’aldilà vengono trattati con leggerezza e sincerità. Completano il libro le lievi illustrazioni di Kitty Crowther, che con tratto essenziale e colori delicati ben rendono le ambientazioni fisiche del nord e le atmosfere interiori dei sentimenti che vivono i personaggi di questo romanzo.
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