Papa Francesco: “L’emergenza si supera attivando programmi strutturali d’accoglienza”
Domenica 17 gennaio è la 102a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. La Diocesi di Trento celebra la Giornata a Rovereto. L'appuntamento è alle ore 14 in piazza Loreto, da dove alle 14.30 partirà la sfilata diretta alla chiesa di San Marco per la Santa Messa. Alle 16 è previsto un momento di festa presso l'istituto “Beata Giovanna”. Promuovono la Giornata l'Arcidiocesi di Trento, l'Opera diocesana per la pastorale missionaria e la pastorale delle migrazioni, i decanati di Rovereto, Mori, Ala, Villalagarina, con la partecipazione dell'associazione Trentini nel mondo.
“Con il loro carico di difficoltà e sofferenze, che affrontano ogni giorno nella ricerca, talvolta disperata, di un luogo ove vivere in pace e con dignità” i migranti sono la cartina al tornasole dello stato di salute del mondo, ha ricordato Papa Francesco lunedì 11 gennaio nel suo discorso di fronte ai rappresentanti dei 180 Stati accreditati presso la Santa Sede. Papa Bergoglio ha rinnovato il suo invito a vincere l'indifferenza e la paura “che accompagna un fenomeno così massiccio e imponente”, che nel 2015 “ha riguardato soprattutto l’Europa”, fino a “far vacillare il sistema di accoglienza, costruito faticosamente sulle ceneri del secondo conflitto mondiale”. Ma gli interrogativi sulle “reali possibilità di ricezione” e i timori per la sicurezza, ha ammonito, non devono “minare le basi” di quello “spirito umanistico che l’Europa da sempre ama e difende”.
Per far fronte al fenomeno migratorio che, sono ancora parole del Papa, costituirà “un elemento fondante del futuro del mondo”, Bergoglio propone la risposta del Vangelo della misericordia, mettendola a tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. L’invito è a “superare l’emergenza” attivando “programmi strutturali d’accoglienza”.
La Giornata cade in un clima culturale e politico tutt’altro che favorevole, osserva mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes. “La paura, ulteriormente alimentata da non ben precisate notizie inquietanti con protagonisti i migranti (il riferimento è ai gravi fatti di Colonia, in Germania, a Capodanno, con pesanti molestie di gruppo, anche a sfondo sessuale, ai danni delle donne che erano in strada per festeggiare, ndr), i pregiudizi alimentati da affermazioni gratuite, ma popolari di politici, gli atti di terrorismo continui che ulteriormente alimentano la falsa coniugazione terrorismo uguale migranti e terrorismo uguale islam, non aiutano a leggere serenamente il fenomeno”. Aggiunge mons. Guerino Di Tora, Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes: “Non dobbiamo mai dimenticare che i migranti sono persone in fuga da violenze e povertà. Ognuno è una persona con una sua storia e realtà, con i drammi di chi ha attraversato il mare, di chi ha visto distrutta la propria casa o uccisi i propri familiari. Dietro ci sono tanti traumi non conosciuti”. Occorre guardare ai migranti come persone, prima ancora di fermare l’attenzione sulla loro situazione giuridica di regolari o irregolari. E a proposito del dibattito europeo sull’accoglienza dei profughi e il rischio della chiusura dello spazio Schengen, mons. Di Tora avverte: “C’è la globalizzazione del denaro e delle merci ma non quella delle persone umane. Chiudere le frontiere e alzare muri è come fare un passo indietro di civiltà”.
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