La parola “bambino” in dialetto trentino ha circa 70 varianti: bambìn, bimbi, bòcia, asilòt, bagègia, bàgherle, bagolòt, bagòt, boldraso, bòzol, sbrich, brigolòt, creatura, creòla, cria, fantolìn, fonzìch, gnòco, gnochét, matelòt,… D’ora in poi tutte queste parole, assieme ad altri termini, saranno racchiusi nell’Archivio Lessicale dei Dialetti Trentini (ALTr), che sarà presentato lunedì 30 settembre (ore 17.30) al Polo culturale diocesano Vigilianum di Trento. L’Archivio conta circa 50.000 schede lessicali.
L’Archivio il risultato di un progetto partito negli anni Novanta dall’Università di Trento, curato da Patrizia Cordin e Stefano Bernardini dell’allora Facoltà di Lettere, oggi Dipartimento di Lettere e Filosofia. Un lavoro di ricerca pluridecennale e certosino che si era concretizzato, nel 2006, con la realizzazione di un CD – Rom, contenente oltre 30mila schede lessicali relative alle parlate romanze nella provincia di Trento. Questa prima parte dello studio era stata finanziata con fondi del Ministero dell’Università e della Provincia autonoma di Trento.
Per non disperdere la dettagliata opera di raccolta, si è deciso di riproporla in formato digitale e metterla in rete. Insieme a Tiziana Gatti, ora funzionaria del Museo Castello del Buonconsiglio Monumenti e collezioni provinciali, e a una squadra di linguisti, dialettologi, antropologi, informatici, i due autori Cordin e Bernardini, hanno dato vita a un “dizionario dei dizionari trentini” online. L’indirizzo web è lessicotrentino.lett.unitn.it e l’accesso è libero.
Una vera e propria banca dati, la prima pubblicata in internet, ampliata e arricchita con nuove voci. Raccoglie il lessico dialettale di sei aree del Trentino: zona centrale, valle di Cembra, Valsugana, Primiero, valle di Non e val di Sole
Lo fa grazie mettendo insieme cinque autorevoli dizionari dei dialetti trentini risalenti alla seconda metà del Novecento: quello di Lionello Groff (1955) per il lessico parlato nel capoluogo e nell’area circostante; di Angelo Prati (1960) per il dialetto della Valsugana; di Enrico Quaresima (1964) che riguarda i territori solandri e nonesi; di Livio Tissot (1976) per il dialetto del Primiero e quello di Aldo Aneggi (1984) per il glossario gergale cembrano.
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