“L’odio non contamini il cuore…”

Una folla di duecento persone si è riunita lunedì 16 sera nella chiesa parrocchiale di Dro, dove si è svolto un momento di preghiera per la pace, per le vittime di Parigi e per mostrare vicinanza alla famiglia Ravagnani, coinvolta in quegli eventi.

Non ci si capacita per questi terribili fatti. Le domande sono tante, l’incredulità e la sofferenza stringono il cuore e si fa fatica a trovare risposte. Il dolore, la rabbia e la paura sembrano vincere, ma si cerca di non lasciarsi contaminare il cuore dall’odio, di trasformare la rabbia e la paura in speranza, invocandola attraverso la preghiera.

Don Stefano Anzelini ha iniziato la celebrazione portando il messaggio di Papa Francesco che sempre, con forza, invoca la pace e ci ricorda che la strada della violenza non risolve i problemi dell’umanità. Dopo l’affidamento a Maria, madre della pace e della speranza, attraverso i canti, la recita del rosario e la lettura del brano delle Beatitudini, vengono ricordati i giovani che hanno vissuto quei terribili avvenimenti. Andrea e Chiara Ravagnani, assieme ai loro fidanzati Valeria e Stefano, si trovavano proprio nel locale Bataclan e oltre al terrore del trovarsi “nel posto sbagliato al momento sbagliato”, nell’angoscia di non sapere “che cosa ne sarà di loro”, piangono la scomparsa della fidanzata di Andrea.

Corrado Ravagnani, papà di Andrea e Chiara, racconta di Valeria Solesin e di come fosse parte della loro famiglia. “Abbiamo perso Valeria, ma potevamo perdere tutti e quattro i nostri ragazzi”, ha esordito. “Andrea e Valeria avevano dei progetti, da due mesi si erano trasferiti in un piccolo appartamento che stavano arredando, erano felici”, spiega a una chiesa gremita e attenta.

Valeria, originaria di Venezia, aveva 28 anni, ha studiato sociologia a Trento e ora svolgeva un dottorato alla Sorbona a Parigi. “Da qualche anno era fidanzata con Andrea, hanno coltivato con costanza e con forza questo loro rapporto a distanza”, racconta ancora papà Corrado, “finché poi anche Andrea si è trasferito a Parigi”.

La celebrazione si è conclusa all’esterno della chiesa dove, attorno a un fuoco acceso, sono state lette la lettera di cordoglio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla famiglia di Valeria e il messaggio alla comunità del sindaco-senatore Vittorio Fravezzi, con le parole di conforto per la famiglia Ravagnani.

La comunità di Dro si è stretta con affetto ai suoi ragazzi e li ha così ricordati in modo particolare, pregando affinché il loro dolore possa un giorno trovare sollievo e nella speranza che sia il messaggio di pace a vincere e a sconfiggere il buio della violenza e dell’odio.

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