Oltre 300 persone, mercoledì 21 giugno, si sono riunite in piazza Dante a Trento per consegnare al Consiglio provinciale 5 mila 521 firme raccolte nei giorni scorsi contro il decreto Lorenzin. Decreto che introduce l'obbligo di 12 vaccinazioni sin da asilo nido e scuole materne, pena la non iscrizione a scuola e pesanti sanzioni fino a 7 mila 500 euro per i genitori degli alunni non vaccinati dai 6 ai 16 anni, sospensione dalla scuola e della patria potestà. “Non siamo contrari ai vaccini – ha spiegato Patrizia Filippi, presidente dell'associazione Vaccinare informati – ma rivendichiamo la libertà di scelta vaccinale, una scuola inclusiva e aperta a tutti, compresi i bambini o ragazzi non vaccinati. La nostra Associazione è nata per promuovere un’informazione corretta e assicurare solidarietà alle famiglie dei bambini che hanno subito danni conseguenti alla somministrazione di vaccini”.
Alla politica provinciale è stato chiesto “un forte impegno per bloccare il decreto, come la mozione approvata in Alto Adige contro 'le misure coercitive' contro chi non vaccina. Se le Regioni alzano la testa abbiamo trenta giorni di tempo per modificare il provvedimento” – ha ribadito ancora portavoce Patrizia Filippi.
“Non è compito della Provincia entrare nel merito del dibattito scientifico dell’efficacia o meno dei vaccini, la cui valutazione spetta alle istituzioni scientifiche e tecniche”– ha sottolineato l'assessore provinciale alla salute Luca Zeni. “Tuttavia – ha aggiunto – chiederemo al Parlamento in sede di conversione del decreto di valutare meglio l’efficacia e l’equità di queste sanzioni, che appaiono eccessive e sproporzionate”. Zeni ha infine assicurato che la Provincia promuoverà una campagna di informazione e la formazione degli operatori, che devono rispondere adeguatamente alle persone che legittimamente chiedono di capire le ragioni del decreto”.
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