Più di 11 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case a causa di violenza e guerre, ma solo 300 mila sono arrivate in Europa. A ricordarlo è Caritas Europa, invitando a non girarsi dall’altra parte di fronte al fenomeno migratorio più imponente dalla fine della Seconda guerra mondiale. Eppure, leggendo i risultati dell'ultimo Eurobarometro (l'istituto demoscopico della Commissione europea), balza agli occhi il fatto che per i cittadini europei l’immigrazione è oggi il problema numero uno, più ancora della disoccupazione, che pure in alcuni Stati raggiunge un quarto della forza lavoro complessiva (quasi il 13% in Italia) e che lascia senza impiego e senza salario la metà dei giovani sotto i 25 anni. E’ l'immigrazione il vero “incubo” dei cittadini europei e l'arrivo di profughi sulle sponde mediterranee e ai confini orientali dell'Europa comunitaria (si veda a pagina 10) "è in vetta alle preoccupazioni”.
Anche in Trentino il fenomeno migratorio registra spinte contrapposte tra accoglienza e rifiuto. Per questo proseguono gli incontri sul territorio dell’assessore provinciale alle politiche sociali, Luca Zeni, per illustrare la distribuzione equa degli arrivi. Al Trentino lo Stato ha destinato una quota pari all’1% del totale dei migranti che arrivano sul territorio nazionale (1 profugo ogni 500 abitante): 810 unità. La media della permanenza è di 2 anni, condizionata dai tempi di esame della domanda di asilo. Lo Stato, inoltre, sostiene i costi di accoglienza con 30 euro al giorno per persona, che le amministrazioni utilizzano per far fronte a tutte le spese. Dal canto loro, i sindaci stanno dimostrando senso di responsabilità e di accoglienza (che peraltro è un obbligo di legge). E dove mancano strutture pubbliche o edifici inutilizzati, intervengono le associazioni di volontariato e i privati, come nel caso di Dro dove due famiglie saranno accolte in alloggi privati. Il Cinformi, incaricato della gestione del piano straordinario di accoglienza dei migranti richiedenti protezione internazionale, è alla ricerca di immobili – appartamenti, alberghi, ostelli – per ospitare i migranti inviati dallo Stato.
Segnali di apertura all’accoglienza sono arrivati dal Forum europeo di Alpbach, in Tirolo, dove si è parlato anche dei flussi migratori e delle loro cause. L’Euregio deve essere vocata alla gestione della varietà e alla solidarietà per favorire l'integrazione: è quanto hanno ribadito i responsabili politici del Tirolo austriaco, dell'Alto Adige e del Trentino. “Accoglienza come opportunità e dovere”, hanno sottolineato il presidente altoatesino Kompatscher e l'assessore trentino Gilmozzi.
Lascia una recensione