Il Comune di Arco ha formalizzato l’acquisto del dipinto di Giovanni Segantini “Sole d’autunno”, noto anche come “Vacca bianca all’abbeveratoio”, un grande olio su tela (alto 90 e largo 192 centimetri) che il pittore arcense ha realizzato nel 1887 e ha esposto per la prima volta proprio quell’anno alla quinta esposizione nazionale di belle arti di Venezia.
Il valore è stimato al minimo di 3,5 milioni in Italia, ma se posto sul mercato internazionale si pensa potrebbe arrivare a 6,5 milioni. Il Comune di Arco lo pagherà 3 milioni. Si tratta si un’opera iconica della produzione segantiniana, che propone il tipico tema del mondo contadino, della relazione uomo-animale e della vita semplice a contatto con la natura.
Proveniente dalla prestigiosa collezione Rosselli di Milano, la tela è stata esposta l’ultima volta nel 1954 a Como, in occasione della mostra “Pittori lombardi del secondo Ottocento” presso Villa Comunale dell’Olmo. Dopo di che non è stato più esposta al pubblico.
L’opera è anche una delle più importanti che si trovano in Italia: al momento le grandi tele di Segantini presenti in Italia sono “Alla stanga”, alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, “Le due madri”, “L’angelo della vita” e “L’amore alle fonti della vita”, della collezione della Galleria d’arte moderna di Milano. Di minore dimensione, “Pascoli di primavera” della Pinacoteca di Brera. Questo indica che quella di Arco diventa la terza collezione segantiniana a livello nazionale per importanza delle opere possedute.
“Il tema della valorizzazione della figura di Giovanni Segantini è al centro del nostro programma e della nostra mission – spiega il sindaco Alessandro Betta – e in questa consiliatura abbiamo voluto dare un forte impulso alla Galleria Civica, che è stato riconosciuto anche a livello internazionale, implementando significativamente il progetto museale ereditato delle precedenti amministrazioni. Dopo un importante percorso che ha coinvolto anche la Provincia nella figura della sua vicepresidente Francesca Gerosa e del soprintendente Marzatico, oggi concretizziamo quello che è un acquisto che passerà alla storia: un dipinto che non viene esposto dagli anni Cinquanta del Novecento, ma soprattutto di straordinaria bellezza. È uno dei grandi quadri di Segantini in Italia. È significativo che si proceda con l’acquisizione in prossimità del 125° anniversario della morte dell’artista, nei confronti del quale con questo acquisto vogliamo dimostrare la nostra gratitudine”.
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