Si erano conosciuti con tutta probabilità a Trento dove il futuro Duce, al tempo socialista rivoluzionario, nel 1909 era arrivato in fuga dalla Svizzera. E poi frequentati a Milano, con Mussolini direttore del giornale Avanti! E lei, Ida Dalser, originaria di Sopramonte, sul monte Bondone, aveva aperto un salone di bellezza nel 1913. Benito Mussolini e Ida Dalser erano stati amanti e, forse, marito e moglie (in ogni caso gli atti sono stati fatti sparire).
Troppo imbarazzante per chi, dopo essere stato nominato, nel 1922, Presidente del consiglio, nel 1925 diventò Duce prendendosi tutti i poteri e instaurando la dittatura fascista. Perché Ida Dalser rivendicava il suo ruolo di legittima compagna e madre del figlio di Mussolini, che peraltro lo aveva riconosciuto. Dalla loro unione era infatti nato, nel 1915, Benito Albino. Venne fatta internare in manicomio a Pergine e poi sull’isola di San Clemente, a Venezia, dove morì nel 1937. Stessa sorte toccata al figlio.
Una storia tragica sulla quale, nel 1996 il regista Marco Bellocchio ha realizzato un film, “Vincere”. “Ida Dalser. Carteggi a senso unico” è il monologo per voce e fisarmonica che andrà in scena sabato 21 settembre a Trento, nell’anfiteatro della Bookique, in via Torre d’Augusto, nel quartiere di San Martino, alle ore 18. Sul palco l’attrice veneziana Moira Mion. “Le loro non vite, di Ida e Benito Albino, mostrano una pagina vergognosa del nostro Paese – afferma l’attrice – Una pagina condita dagli abusi di potere di un regime che ha voluto cancellarla dalla biografia del suo capitano e declassarla a romanzo d’appendice”. La serata è promossa dal mensile Questotrentino.
Lascia una recensione