Stava, Bressan: “Dalla memoria, attenzione al creato”

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“Trent’anni fa a Stava si sfidarono le leggi della statica e della natura e conosciamo il risultato: terribile anche se talvolta si stenta a crederlo”. Le parole forti dell’Arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan sono risuonate ieri a Tesero nella messa memoriale per il trentesimo anniversario della tragedia che il 19 luglio 1985 provocò la morte di 268 persone.  

Davanti ai parenti delle vittime alle prese con una sofferenza solo in parte attenuata dal tempo, Bressan ha ricordato: “”Qui hanno pregato sacerdoti, vescovi, lo stesso papa Giovanni Paolo II e con lui innumerevoli fedeli: la fede nella vita eterna non fa dimenticare l’attualità del dolore”.“Dalla memoria di una tragedia quale fu quella di Stava – ha sottolineato ancora Bressan – deve nascere un atteggiamento più attento verso il Creato e verso tutte le persone; quella catastrofe fu segno di morte ed è doveroso non soltanto commemorare, ma portare nel cuore tante sofferenze”.
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