La nera realtà del Fentanyl

Monica Maggioni, ex presidente della Rai, da luglio conduce NewsRoom, programma innovativo che unisce reportage e tecniche della serialità digitale

Vero, Utile. Due aggettivi con l’iniziale maiuscola per darne risalto. Perché a nostro avviso queste parole sono già una sorta di commento in breve a “Fentanyl, la lunga notte dell’America”: inchiesta- documentario trasmessa il 3 settembre su Rai 3 in prima serata all’interno di “NewsRoom”, programma di approfondimento sull’attualità internazionale condotto dalla giornalista Monica Maggioni con il consueto rigore appassionato.

Questo documentario sul Fentanyl per noi è vero, non solo perché usa la tecnica della presa diretta, un modo per raccontare la realtà vissuta dal giornalista con un punto di vista interno, ma anche perché per avvalorare quanto raccontato ricorre molto alle storie di vita personali. Come quella della 32enne Cathy, che vive a Philadelphia nel quartiere Kensington, sede di uno dei più grandi mercati della droga degli Stati Uniti. Cathy racconta di sentirsi intrappolata e fa capire che malgrado i ferocissimi sintomi delle crisi di astinenza e malgrado da tantissimo tempo non veda suo figlio, non riesce a smettere. D’altronde riflette “Chi vorrebbe mai essere un senza tetto da sobrio?”. Per rendersi conto della portata sociale del problema Fentanyl, basti ricordare che questa micidiale droga sintetica uccide 70 mila persone all’anno (come ha ricordato il Presidente Usa Joe Biden quando ancora era in campagna elettorale). 70 mila persone all’anno corrispondono a 200 persone al giorno morte per questa droga.

Basti pensare che nel 2023 solo a Philadelphia sono morte per overdose 1.131 persone.

Come spiega la stessa Cathy, per prolungare gli effetti del Fentanyl, già di suo un anti dolorifico 100 volte più potente della morfina ma anche 100 volte più tossico, viene aggiunta la Xilazina (conosciuta come Tranq), un potente anestetico veterinario vietato per l’uso umano. Fentanyl combinato con Xilazina rende le persone degli zombie: precipitandole in un sonno profondissimo, spesso gravi problemi respiratori e ulcere alla pelle.

Una situazione simile si vive a Tenderloin, il quartiere della droga di San Francisco: se di giorno la città californiana appare ordinata ed elegante, quando cala il buio si riempie di accampamenti improvvisati con tende da campeggio dove chi vive fuori si prepara per la notte.

“Fentanyl la lunga notte dell’America” pensiamo sia utile anche perché racconta di quanto viene fatto dalle famiglie dei tossicodipendenti, con le marce di sensibilizzazione che arrivano fino ai palazzi del potere.

C’è poi la storia di Rosalind, attivista impegnata nell’aiutare i tossicodipendenti e le loro famiglie dopo aver perso un fratello per il Fentanyl. Con altri volontari, tra le diverse attività, aiuta i familiari a trovare i loro figli dispersi a Kensington, mettendoli in contatto con telefonate e messaggi.

Per i temi trattati, questa puntata di NewsRoom, che si può rivedere su Ray Play, è consigliato a chi ha almeno 15 anni.

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