La sezione trentina di AIZO, Associazione italiana zingari oggi, insieme alla Caritas e alla cooperativa torinese Consorzio Equo, lanciano un progetto per far uscire dal sommerso e rendere perfettamente legale la raccolta e la commercializzazione del ferro, compiuta, per lo più abusivamente, da sinti e rom. In Trentino si calcola siano circa duecento, soprattutto sinti, impegnati in questa attività. Il “Progetto ferro“ mira a superare la regole sempre più stringenti sulla raccolta dei rifiuti e l’assenza di una legislazione locale in materia. Prevede uno stanziamento iniziale di tremila euro – garantito dalla Caritas – a fronte della disponibilità dei raccoglitori di ferro a regolarizzare la loro attività, fondamentale al sostentamento di moltissime famiglie. Gianluca Magagni, presidente della sezione trentina di Aizo:
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