Profughi a Rovereto cittadini attivi

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Comune di Rovereto e Provincia Autonoma di Trento uniti per promuovere l’accoglienza e l’integrazione dei profughi.  Oggi a Noriglio (Rovereto), la firma del protocollo di “Accoglienza richiedenti protezione internazionale” e la presentazione, nello specifico, del coinvolgimento dei profughi in attività di volontariato, nella cura e riordino di spazi pubblici urbani, nella sensibilizzazione e in altre mansioni di diretta utilità sociale, presso realtà presenti sul territorio. Un importante progetto, avviato con il mese di marzo, che ha tra le sue priorità la valorizzazione delle risorse di accoglienza della comunità locale per la promozione dell’integrazione e della coesione sociale. Il modello proposto promuovere la sperimentazione di un’accoglienza basata sulla cittadinanza attiva e sull’amministrazione condivisa dei beni comuni, favorendo la conoscenza, la relazione reciproca e la partecipazione. 

Il protocollo firmato oggi si sviluppa nell’ambito del Progetto di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, coordinato dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso l’unità operativa Cinformi, e nell’ambito del Protocollo di intesa tra la stessa provincia e il Commissariato del Governo.  Il Sindaco di Rovereto Andrea Miorandi ha introdotto la conferenza stampa illustrando i concetti alla base di questo protocollo, un modello innovativo che mette in campo, oltre all’accoglienza, una serie di interventi che coinvolgono i profughi e li rendono cittadini attivi. Un modello per la prima volta formalizzato in questi termini e che potrebbe essere esportato anche in altri contesti. L’Assessora provinciale alla Salute e Solidarietà sociale Donata Borgonovo Re ha sottolineato il concetto accoglienza legato a quello di reciprocità, un tassello importante per mettere in contatto e creare un rapporto di fiducia tra chi arriva nel nostro Paese e la popolazione residente, ben rappresentato da questo protocollo che mette in campo le risorse e la fantasia del territorio per creare nuove relazioni.

Il progetto appositamente sviluppato, integra le attività diurne già proposte – e ospitate dal campo di Marco (corsi di lingua, avvicinamento al mondo del lavoro, prevenzione della devianza e cittadinanza responsabile) – con iniziative che promuovono il coinvolgimento dei profughi in attività realizzate in collaborazione con realtà del territorio. Questo approccio si è già concretizzato dal mese di marzo con la partecipazione volontaria dei profughi in attività di cura e tutela del territorio, in accordo con il Servizio Verde e tutela ambientale del Comune. L’impegno riguarda tre giorni della settimana in diverse circoscrizioni della città. 

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