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Gioco d’azzardo: sarebbero circa diecimila i giocatori a rischio nel Trentino. Lo dice un’indagine dell’Osservatorio della salute e del Serd (Servizio Dipendenze), presentata alla quarta Commissione del Consiglio Provinciale. La Commissione prosegue nelle audizioni in merito a due disegni di legge proposti da Viola e Plotegher per prevenire, contrastare e curare il fenomeno della ludopatie (dipendenza dalle macchine da gioco nei pubblici esercizi).Dallo studio emerge che sono attualmente 116 le persone sottoposte a trattamento per la disintossicazione. Ciascuno di loro costa ogni alla comunità più di chi ha una dipendenza da sostanze: 1.180 euro all’anno. Il gioco prevalente – dice l’indagine condotta su 500 persone tra io 18 e i 69 anni – è il Gratta e vinci, seguito da Lotto/Superenalotto e dalle scommesse sportive, totocalcio e Totip. Critici i rappresentanti di Confesercenti e Confcommercio, che hanno criticato la proposta di penalizzare fiscalmente i pubblici esercizi che offrono slot machine e in generale ritengono che non c’è né la necessità né l’urgenza di una legge in Trentino perché la materia è già disciplinata a livello nazionale.
Le realtà del privato-sociale che operano sul campo – Associazione AMA, Forum Associazioni familiari, Consolida e Associazione occhio al gioco – hanno presentato alla Commissione un documento. Secondo l’associazione AMA il numero di chi gioca ed è a rischio in Trentino è molto maggiore rispetto ai 10.000 soggetti che risultano nella rilevazione effettuata dall’Osservatorio. Per due motivi: perché l’età delle persone intervistate esclude sia i giovanissimi (ci sono ragazzini che iniziano a giocare nei locali a 7 anni) che i pensionati con più di 69 anni; e in secondo luogo perché la consapevolezza della dipendenza personale dal gioco d’azzardo si sviluppa dopo parecchio tempo, e non è quindi diffusa nei giovani che ne sono vittime.
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