Diga del Vanoi, la Provincia di Trento ribadisce la propria contrarietà

La Provincia di Trento ha ribadito con un comunicato la propria contrarietà alla realizzazione della Diga del Vanoi, il cui progetto è stato recentemente riproposto dal Consorzio di Bonifica Brenta. “Nessuno spazio ad iniziative che ledano le norme di competenza della Provincia autonoma di Trento”, afferma la PAT, che si dice pronta e decisa ad intraprendere nelle sedi opportune ogni azione che si renda necessaria a difesa delle proprie prerogative e a tutela dei territori trentini interessati, qualora da parte dei promotori dell’iniziativa non ci siano passi indietro.

In particolare, la Provincia ribadisce che:

  1. le acque del torrente Vanoi sono già oggetto di concessione a scopo idroelettrico e conseguentemente non vi è la possibilità oggettiva ad oggi del rilascio di nuove concessioni idriche da parte della Provincia autonoma di Trento. Il progetto inoltre è carente di valutazioni o stime oggettive sui fabbisogni che la realizzazione dell’opera andrebbe a sopperire, secondo del previsioni del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche (PGUAP);
  2. l’opera in esame è priva di qualsiasi riferimento all’interno degli strumenti di pianificazione in vigore in quanto non prevista dal Piano urbanistico provinciale e dagli strumenti di pianificazione subordinati, né in alcuno degli strumenti deputati alla gestione delle acque a livello distrettuale, quali il Piano di gestione delle acque e il Piano di gestione del rischio alluvioni;
  3. l’invaso ha un significativo impatto ecologico, in quanto per la maggior parte si estenderebbe sul territorio provinciale dove l’alto livello di naturalità degli ambienti interessati richiederebbe la loro conservazione. Inoltre l’area dove è prevista la costruzione del serbatoio è connotata perlopiù da pericolosità massima (P4) della carta di sintesi della pericolosità provinciale.

Già lo scorso luglio, l’Amministrazione provinciale aveva inviato al Consorzio Bonifica Brenta – e per conoscenza anche alla Regione Veneto e al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – una formale lettera di diffida dal compiere ulteriori attività di progettazione e realizzazione di opere che interessino il territorio della Provincia autonoma di Trento, in violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti, evidenziando nell’atto le criticità dell’iniziativa da un punto di vista giuridico, tecnico, ambientale e di sicurezza.

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