Dopo le giornate di giugno e luglio, si rilancia per venerdì 30 agosto il digiuno per il “Cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina” e in sostegno alle richieste della campagna “Obiezione alla guerra”.
Dallo scorso mese di febbraio, infatti, vari gruppi in tutta Italia si stanno impegnando in un digiuno con due giornate nazionali a fine mese per richiamare l’attenzione e avere coinvolgimento di reti di persone. Quest’anno oltre 500 persone, in modi e forme diverse, hanno digiunato, alcune in modo continuativo o aderenti al giorno della staffetta che in Trentino non ha mai smesso dallo scorso novembre come segno di testimonianza attiva.
“Non possiamo arrenderci all’orrore in scena a Gaza e anche in Cisgiordania oggi, e da decenni. Come possiamo accettare, senza ribellarci, al costo umano dell’operazione militare, sferrata dall’esercito israeliano. Sono ormai oltre 40 mila le vittime di cui la gran parte donne e bambini inermi e per chi resiste le condizioni di vita sono infernali. Nell’opinione pubblica non sembra esserci empatia e coinvolgimento oppure, prevale rassegnazione e impotenza. Il digiuno è una debole cosa ma ci impegna personalmente e collettivamente a resistere e lottare per tutto questo, con sempre più determinazione e coraggio per chiedere all’Italia maggior impegno per un “Cessate il fuoco”, spiegano gli organizzatori. A queste considerazioni sulla Palestina si aggiunge la riflessione del portale Peacelink.it sul conflitto in Ucraina con l’invito alla comunità internazionale affinché si avvii una de-escalation immediata per evitare che il conflitto in Ucraina diventi uno scenario da guerra nucleare. “È tempo che si attivi presto una nuova fase di negoziato, altrimenti si entrerà in una fase di escalation di distruzione e morti da entrambe le parti e con gravi conseguenze nel resto del mondo”.
Con la giornata di digiuno si rilanciano anche le richieste della campagna “Obiezione alla guerra” a sostegno dell’obiezione di coscienza in Russia, Bielorussia, Ucraina, Israele e Palestina, e in particolare si rilancia la richiesta all’UE di dare protezione a Olga Karatch e agli obiettori di coscienza bielorussi minacciati di estradizione con rischio di pena di morte: “Riteniamo che sia ormai urgentissima la richiesta di protezione per Olga Karatch e dell’asilo politico per tutti gli obiettori di coscienza, le cui richieste di accoglienza non trovano ancora risposta in Lituania e nei paesi dell’Unione. Chiediamo al nuovo Parlamento Europeo, a tutti i parlamentari eletti, e in particolare ai rappresentanti della delegazione italiana, di prendere immediate iniziative per rendere effettivo il riconoscimento come rifugiati politici e il conseguente diritto di asilo e protezione nei paesi UE per tutti gli obiettori di coscienza che rifiutano la mobilitazione militare e fuggono dai paesi coinvolti nel conflitto bellico”.
Le prime adesioni alla giornata di venerdì 30 agosto sono quelle di Diego D., Andrea T., Lorenza C., Antonella A., Nicoletta F., Paola T., Silvana R., Bruno M., Mauro L., Ilaria P., Enrica R., Jacopo Z., Luisa Z., Manuela G., Piergiorgio B., Alberto T., Giulia B., Marta A., Rudi P., Giulia B., Marco B., Giovanna C. – Sindaca del Comune di Drena, Paolo R., Mario C.. Per aderire scrivere a staffettadigiunotrentino@gmail.com
L’iniziativa è promossa dal Centro Pace di Rovereto con il sostegno del Cantiere di Pace del Trentino.
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