Lungo antichi sentieri alla scoperta della cascata del Lupo

Cappella a Laite

Il rivo di Regnana, poco a valle del paese di Bedollo, alimenta la Cascata del Lupo, suggestivo salto d’acqua di una quarantina di metri. Il nome della cascata sembra derivi da una leggenda locale che racconta come venne rinvenuta la carcassa di un bel esemplare di lupo proprio ai piedi del salto roccioso. La storia narra di madri preoccupate per l’incolumità dei propri figli e di cacciatori in attività, di un branco decimato e del gesto estremo del capobranco per sfuggire alla caccia. Ma forse con questo nome si voleva solamente evocare un sentimento di inquietudine: l’ingresso alla breve forra che precede la cascata, nascosta dietro un diedro di roccia porfirica coperta da muschi verdi, è particolarmente suggestivo, come entrare tra le fauci di una fiera.

L’atavico dualismo tra uomo e lupo, raccontato nelle fiabe di tutto il mondo, dopo oltre un secolo è tornato alla ribalta delle cronache anche nel nostro territorio. La lenta e inarrestabile colonizzazione delle Alpi centro orientali da parte di questo elusivo carnivoro, ha permesso una serie di avvistamenti che spesso sono stati accolti con un approccio emotivo, piuttosto che scientifico.

Se la presenza del lupo solleva problematiche legate all’allevamento del bestiame, soprattutto durante l’alpeggio estivo, la pericolosità per l’uomo, alle nostre latitudini, è tutta ancora da dimostrare. Una importante iniziativa, dal nome di LIFE WolfAlps EU, prevede azioni in coordinamento “per migliorare la coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi, costruendo e realizzando soluzioni condivise insieme ai portatori di interesse, per garantire la conservazione a lungo termine del lupo sulle Alpi” come riportato nel progetto. LIFE WolfAlps EU coinvolge quattro Paesi alpini: Francia, Italia, Austria, Slovenia e l’area dell’Appennino Ligure-Piemontese.

Incontrare un lupo in natura, oggi, è estremamente difficile: le sue abitudini sono notturne e crepuscolari, sfugge l’uomo per l’ancestrale timore che ha di lui. L’addomesticamento che nei millenni l’uomo ha esercitato sul lupo, trasformandolo in cane, non è stato sufficiente per superare la ritrosia verso questo fiero e formidabile coabitante dei nostri spazi più o meno naturali. L’abbandono delle attività contadine che in passato utilizzavano le cosiddette terre di mezzo, adiacenti ai paesi, comode per la produzione degli alimenti necessari alla sussistenza minima delle famiglie residenti, ha ampliato l’habitat del lupo, che ha maggiori opportunità di avvicinarsi ai centri abitati. Nel contempo vi sono meno occasioni di incontro per il fatto che l’uomo non frequenta più con assiduità le terre di mezzo.

L’ITINERARIO: La passeggiata proposta, prima di raggiungere la Cascata del Lupo, attraversa le terre di mezzo dei paesi di Piazze, Varda, Bedollo, ed incontra ciò che rimane delle attività umane di un tempo, lungo gli antichi tratturi che collegavano, pedibus calcantibus, gli abitati di queste terre. Lasciato il piazzale retrostante la chiesa di Piazze, si imbocca la stradina asfaltata in discesa consegnavia SAT 406. Al tornante, anziché scendere a sinistra direttamente alla cascata (si tornerà da questo sentiero), si continua passando da Casei e per tratturo si sale brevemente raggiungendo Varda ed il Capitello del colera. Via Santissima Trinità conduce alla strada provinciale; superato il ponte sul Regnana si entra a Centrale e si segue a sinistra via C. Colombo. Il segnavia SAT 406B conduce a Marteri, dove inizia un bel sentiero che attraversa a mezza costa il pendio in direzione di Quaras e Segonzano. Ai 1090 metri di quota si incontra la carrareccia selciata che scende verso il fondovalle. Al tornante si abbandona il segnavia 406B per il 406 seguendo la discesa. Superato il solitario Mas dei Saili, il sentiero si inoltra nel bosco, incontrando alcuni annosi castagni, fino alla località Laite dove si incontra una minuscola cappella dedicata alla Madonna Addolorata. In breve si raggiunge la strada provinciale in costruzione che collegherà la valle di Cembra con il Pinetano. La si segue in salita fino al ponte sul Rivo di Regnana e seguendo le indicazioni, si entra nella breve gola al cui termine si incontra la Cascata del Lupo. Seguendo sempre il segnavia 406 una ripida salita conduce al punto di partenza.

IL PERCORSO: lunghezza 6 km, dislivello +300 m, durata 3,50 ore

Punti di interesse:

PARROCCHIALE DI PIAZZE: L’edificio, dedicato alla Natività di Maria, fu costruito nel 1856, al posto di una precedente chiesa del 1697 dedicata a S.Leonardo. Vi era conservata una tela del pittore Teofilo Polacco raffigurante la Madonna con i santi Giacomo, Simonino e Nicolò di Bari.

CAPITELLO A VARDA: Costruito come ex voto nel 1855, viene chiamato Capitello del colera. Vi si celebra la Santa Messa il primo venerdì dei mesi da giugno a settembre, alle ore 20.

CASCATA DEL LUPO: Stretta nel fondo di una gola, è di semplice accesso dalla strada provinciale 102. Un sentiero poco segnalato e piuttosto rovinato dalla tempesta Vaia, collega direttamente la gola alla frazione di Marteri. Il sentiero non è praticabile quando la portata dell’acqua impedisce il guado del torrente nelle vicinanze della cascata.

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