Sul Monte di Mezzocorona: a piedi o in funivia?

Il belvedere che si slancia per 14 metri sulla Piana Rotaliana

Andare al monte, nei tempi andati, significava salire verso i boschi ed i pascoli che sovrastavano i paesi, per compiere quelle azioni contadine stagionali che permettevano agli abitanti la coltivazione delle terre alte, generalmente soggette agli usi ed ai bisogni della collettività. Le pratiche colturali di questi luoghi hanno contribuito a profondi cambiamenti, che possiamo chiamare anche addomesticamenti, come ci ricorda Annibale Salsa nel suo “I paesaggi delle Alpi”. Dissodamenti, esboschi, monticazioni, estrazioni, hanno influito sull’aspetto del paesaggio montano, stratificando i cambiamenti in funzione degli eventi naturali succedutisi e delle scelte che i decisori pro tempore hanno messo in atto.

Finché le attività produttive sulla montagna sono rimaste nella disponibilità collettiva, disciplinate da regole autoimposte per non depauperare le risorse della comunità, i cambiamenti del paesaggio sono rimasti contenuti. Con l’implementazione della risorsa turistica, si è andati incontro al moltiplicarsi di opere dal grande impatto paesaggistico. Le comunità di montagna dove si è sviluppata maggiormente la vocazione turistica, si sono trasformate in insiemi assai diversi da quelli dei residenti storici, confliggendo spesso con le tradizioni, nonché con l’idea di ambiente “incontaminato” che viene nonostante tutto propagandata. Nei territori meno vocati si è reso necessario trovare soluzioni alternative che potessero intercettare una fetta del flusso turistico disponibile.

Il Monte di Mezzocorona, piccolo altopiano che si affaccia a picco sul paese, posto settecento metri di dislivello più in basso, è abitato stabilmente già dal 1700 ed utilizzato come luogo di villeggiatura. Il collegamento che lo unisce con Mezzocorona è un ripido sentiero. L’impianto a fune che migliorò l’accesso al Monte, nel tempo fu adeguato al trasporto di persone e prevede a breve un potenziamento. Il Monte ospita una quarantina di costruzioni, due alberghi, un’azienda agricola ed una chiesetta; è servito da una strada, non agevole, lunga otto chilometri. La recentissima costruzione di due attrazioni turistiche: un belvedere che si spinge nel vuoto per 14 metri denominato Skywalk ed un ponte sospeso da cavi d’acciaio, che unisce le due sponde di un burrone roccioso, lungo 125 metri, costituiscono l’attrazione più recente della località. L’afflusso di visitatori è cresciuto notevolmente: salire in funivia comporta spesso lunghe code (si attende a breve l’implementazione dell’impianto).

L’alternativa più conveniente per raggiungere l’altipiano è salire a piedi lungo il bello e ripido sentiero che aggira, con pendenza continua e sostenuta, la parete rocciosa che separa il fondovalle dal Monte. Il tempo necessario alla salita a piedi si calcola tra 50 e 100 minuti, in base alle forze e all’allenamento. La discesa un po’ meno. A breve la salita e la discesa in funivia, con il nuovo impianto, saranno l’opzione migliore.

A giudicare dal numero dei frequentatori che salgono al Monte, si è portati a pensare che la spesa che l’amministrazione comunale ha sostenuto per costruire queste due attrattive sia stata, dal punto di vista turistico, vincente. Cionondimeno è cambiata la motivazione del salire al monte: le pratiche contadine e forestali dell’autosostentamento rendevano questo sforzo necessario; poi il piacere della villeggiatura e della salita alle montagne più alte hanno aperto a finalità più contemplative; ora pare che le motivazioni siano legate soprattutto all’autocompiacimento di provare sensazioni dal carattere adrenalinico.

L’ITINERARIO: Dalla stazione di Mezzocorona Borgata dellaTrento-Malè-Mezzana, dove si può anche lasciare l’automobile, si raggiunge in pochi minuti la stazione a valle della funivia Mezzocorona-Monte (anche bus navetta). Se si sceglie la salita a piedi, si prende la stradina asfaltata che sale alla Grotta di Lourdes, dove in breve si stacca a sinistra il sentiero che sale al Monte. Raggiunto il Crocifisso in posizione panoramica, le indicazioni portano al vicino Skywalk, passando dalla stazione a monte della funivia. Da qui si sale al pianoro e nel rado bosco si incontra la chiesetta di S. Lorenzo. Superato il vicino albergo Ai Spiazzi si prende a sinistra la strada sterrata di collegamento con il fondo valle, la quale si inoltra nella forra, passa sotto al ponte sospeso ed in salita ne raggiunge l’estremità occidentale. Attraversato il ponte sospeso, si rientra verso la stazione funiviaria seguendo le numerose indicazioni, non sempre concordanti, per poi decidere se scendere a valle a piedi o in funivia.

IL PERCORSO: lunghezza 3,5 km + 4 km salendo a piedi , dislivello +100 m + 620 m salendo a piedi , durata 2,5 ore in funivia + 4,5 ore salendo e scendendo a piedi

Punti di interesse:

LA FUNIVIA MONTE DI MEZZOCORONA: Venne costruita nel 1965 ed ammodernata nel 2005. La cabina può ospitare fino a 7 persone. È previsto nel 2025 il potenziamento della struttura, che sarà dotato di cabine dalla capienza di 25 persone. www.montedimezzocorona.it

GROTTA DELLA MADONNA DI LOURDES: Anfratto roccioso al quale si accede percorrendo una stradina che dalla stazione a valle della funivia porta all’ampio piazzale antistante. Luogo di devozione mariana dal 1911, venne ampliato ed abbellito fino agli ultimi lavori del 2011.

CHIESETTA AL MONTE: Dedicata a S. Lorenzo martire, venne costruita nel 1786, su iniziativa di Stefano de Vescovi, al fine di risparmiare alle persone che abitavano al Monte, durante la villeggiatura, la discesa e la risalita a piedi nei giorni festivi. Vi diceva messa un sacerdote ospitato, a turno, dalle famiglie residenti.

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