WWF del Trentino-Alto Adige manifesta un “crescente senso di preoccupazione riguardo all’uso improprio e ai frequenti atti di vandalismo che le piccole aree protette del nostro territorio, comunemente conosciute come ‘biotopi’, subiscono”.
“Questi luoghi, destinate a offrire una visione privilegiata sulla fauna e flora locali, sono spesso presi di mira da vandali e irrispettosi che causando danni non solo alle infrastrutture stesse, ma anche all’ambiente circostante”, spiega il responsabile regionale del WWF Karol Tabarelli de Fatis in una nota, portando gli esempi della torretta di osservazione del Taio di Nomi, data alle fiamme qualche anno va, e della torretta di osservazione della palude di Caldaro, che nei giorni scorsi era inaccessibile “per via di persone accampate al suo interno che la utilizzavano come se fosse un bungalow di un campeggio”.
“I biotopi – prosegue Tabarelli de Fatis – svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione ambientale e nella promozione del rispetto per la natura. Tuttavia, senza un adeguato controllo, rischiano di diventare simboli di degrado piuttosto che di tutela ambientale. È essenziale quindi potenziare le azioni di controllo e dare a chi si occupa della vigilanza degli stessi, tutti gli strumenti per operare nella maniera più performante”.
“Chiediamo pertanto alle Forze dell’Ordine di intensificare i controlli in queste aree, in modo che questi discreti luoghi naturali, immersi in una matrice di ambienti artificializzati, possano continuare a svolgere la loro importante funzione. Dissuadere eventuali persone che remano verso una direzione contraria alla protezione e preservare questi preziosi punti di osservazione per le generazioni future, è essenziale: un dovere di Autorità e Comunità”, conclude il delegato regionale del WWF del Trentino-Alto Adige.
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