Passi di pace sui confini della Grande Guerra

Un “pellegrinaggio civile” promosso dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti con la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Rovereto e gli alpini

“L'idea è venuta pensando al pellegrinaggio di Santiago di Compostela, naturalmente quello è un pellegrinaggio religioso-mistico, qui siamo invece nel campo del ‘misticismo politico’: si vogliono riportare in vita le ragioni che hanno spinto alla pace, dopo una terribile guerra, costata tantissimo in questa zona in termini di umanità”. Alberto Robol, reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, spiega così le ragioni del “Pellegrinaggio civile della pace”, che avrà luogo dal 29 giugno al 20 luglio prossimi, lungo la parte orientale del Sentiero trentino della pace.

Un percorso di 521 km dal monte Penia, ad oltre 1.500 metri di quota, attraverso i rifugi, i resti (fortificazioni e trincee) e le testimonianze (musei) del primo conflitto mondiale, fino a Rovereto sul colle di Miravalle.

L'iniziativa, in occasione dei cento anni dallo scoppio della Grande Guerra, è organizzata dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti, in collaborazione con la provincia autonoma, il Comune di Rovereto e gli alpini. La città della Quercia accoglierà il 20 luglio i pellegrini con un concerto, in programma alle 21 ai piedi di “Maria Dolens”. L'Ensemble Orchestral Contemporain, diretta dal maestro Daniel Kawka, proporrà la sinfonia IV in sol maggiore “La vita celeste” di Gustav Mahler per soprano ed ensemble da camera, che sarà trasmessa in diretta su Rai radio 3. Ma non sarà l'unica commemorazione del 20 luglio a Rovereto: alle 17.30, infatti, il ponte di Santa Maria sul Leno sarà intitolato agli alpini. Verso le 18, il vicino giardino pubblico in via prima Armata sarà intitolato a Nikolaevka, il villaggio russo dove nell'inverno del 1943 vi fu la ritirata delle forze italo-tedesche-ungheresi, dopo il crollo del fronte sul Don. Gli alpini sfileranno poi fino alla campana.

Tra le varie tappe, si toccheranno i rifugi Contrin e Taramelli, si transiterà da passo San Pellegrino, si potranno ammirare le bellezze naturali del parco di Paneveggio, e ancora i rifugi Refavaie e Carlettini, per dirigenrsi verso passo Vezzena, Luserna, Lavarone, forte Kerle, l'imponente Pasubio e il monte Zugna.

Gli escursionisti potranno scegliere in tutta libertà quale tratto percorrere e avranno modo di osservare non solo gli aspetti tecnico-militari della guerra, ma anche di meditare sulle vicende umane, sul significato dell'esistenza, della vita e della morte.

Per partecipare ci si deve prenotare, telefonando presso i rifugi interessati, che si sono impegnati ad accogliere in qualche modo anche i pellegrini che non trovando più posto dovranno pernottare all'esterno, in tenda e sacco a pelo.

Nell'intenzione degli organizzatori il pellegrinaggio non dovrebbe limitarsi all'anniversario della guerra del 1914-1918, ma diventare una tradizione, anche per motivi turistici e quindi economici.

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