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Ancora fumata nera sulla riforma dei vitalizi d’oro. I consiglieri chiedono riduzioni più “morbide” Dopo oltre cinque ore di discussione, ieri, tra i capigruppo regionali di maggioranza non è ancora stato trovato un accordo sull’età pensionabile e sull’entità dei tagli retroattivi. Il ddl prevede il diritto al vitalizio a 66 anni – tassativi per Pd e Upt, mentre l’Svp preferisce la possibilità di anticipo a 60 anni con una decurtazione dell’assegno del 2% per ogni anno di anticipo con un massimo del 12% . Il disegno di legge prevede inoltre la riduzione del 20% di tutti i vitalizi in essere, l’indennità di funzione dell’Ufficio di Presidenza e della Giunta ridotta.
Rimane da sciogliere anche la questione dei tassi di sconto da applicare per il ricalcolo dei maxi-vitalizi che la riforma del 2012 aveva fissato a 0,81. Linea condivisa invece sulla possibilità di presentare un disegno doppio: uno che si occuperà solo del ricalcolo delle attualizzazioni per gli ex consiglieri e uno del nuovo regime previdenziale e della riduzione dei vitalizi del 20%.
La riunione è stata rinviata a venerdì prossima.
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