Sanità: in Trentino attive cinque Centrali operative territoriali

Sono operative anche in Trentino le Centrali operative territoriali (Cot), che coordinano la presa in carico dei bisogni di salute del paziente. Nella nostra provincia le Cot sono cinque: Trento, Cles, Pergine, Rovereto e Riva del Garda. Sono poi articolate in 13 nuclei operativi. Queste strutture sono previste dal decreto ministeriale 77/2022 nell’ambito della Missione 6 Salute del PNRR.

In stretta collaborazione con gli ospedali e la rete dell’emergenza-urgenza, le Cot facilitano la messa in rete di servizi domiciliari, socio assistenziali e sanitari, con l’obiettivo di assicurare alle persone, soprattutto se fragili e affette da malattie croniche, un’assistenza dedicata e possibilmente a domicilio.

Ha spiegato la direttrice della direzione professioni sanitarie del dipartimento cure primarie Paola Stenico: “Ad oggi sono 73 i professionisti impegnati nelle Centrali operative territoriali: 14 coordinatori infermieristici, 42 infermieri coordinatori di percorso territoriali, 17 amministrativi. In un anno di operatività, in proiezione, la Cot sarà in grado di gestire oltre 6.000 rientri a domicilio all’anno con attivazione di cure domiciliari e più di 1.500 transizioni all’anno da degenze per acuti a degenza post acuti“.

Per le Cot, ha spiegato la direttrice del Dipartimento infrastrutture Deborah Furlani, è stato fatto “un investimento di 860mila euro per la sistemazione strutture e di 350mila euro per l’adeguamento dei sistemi informativi”.

Alla presentazione delle Cot c’era anche l’assessore alla salute Mario Tonina: “Qui in Trentino si vive di più e si invecchia meglio che altrove – ha detto – proprio in virtù di un sistema sanitario e sociale capace di prendersi cura dei più fragili. Grazie a strumenti come le Cot dobbiamo continuare a lavorare in modo trasversale per garantire la presa in carico dei più anziani e deboli. Contestualmente dobbiamo investire sempre più sulla prevenzione e gli stili di vita, fin dalla giovane età dei nostri concittadini, per supportare in prospettiva la tenuta di un sistema sanitario già messo a dura prova. Dobbiamo avere il coraggio di percorrere modelli innovativi ed essere lungimiranti su temi imprescindibili come questi”.

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