Un battito di ali. È questo che serve alla farfalla monarca per mettersi in moto e intraprendere il suo viaggio verso casa. Un semplice battito di ali che, però, come mostrato da un’installazione realizzata dal collettivo “Contra la Pared” assieme ai giovani del Tavolo Regionale Giovani Narratori, genera un movimento che si ripercuote nello spazio circostante.

Le nostre azioni e le nostre scelte hanno delle conseguenze; diventa quindi importante agire e scegliere bene, ed è forse questo il senso della fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa’ la cosa giusta!” che, giunta quest’anno alla sua quindicesima edizione, lo scorso fine settimana ha riunito e fatto lavorare gomito a gomito più di 230 espositori.

“La prima cosa da fare è prendere coscienza”, ha spiegato la bolzanina Elisa Nicoli, collaboratrice del mensile “Altreconomia” e scrittrice, che ha presentato sabato mattina il suo libro “Plastica addio”, scritto a quattro mani assieme alla giornalista Chiara Spadaro. Se il titolo del libro, come ha spiegato l'autrice stessa, vuole essere provocatorio – immaginare un mondo completamente privo di plastica è cosa ardua – è però importante che nasca una riflessione più ampia sui rifiuti, in una prospettiva di “ecologia profonda”, che dovrebbe avere come obiettivo non solo l’eliminazione della plastica, ma anche la messa in pratica di tanti altri piccoli accorgimenti come, ad esempio, la riduzione della filiera.

“Ho trasformato in lavoro questa mia ricerca di impattare meno sull’ambiente”, ha spiegato Nicoli mostrando delle borse della spesa ricavate da vecchi ombrelli, magliette e addirittura da un sari indiano. In pochi minuti, il tavolo si è riempito di oggetti realizzati attraverso materiale riciclato – come dei quaderni rivestiti da rifiuti – e da spazzolini con testine intercambiabili, coppette mestruali, dentifrici in pastiglie e cosmetici solidi.

Dopo una presa di coscienza, poi, fioriscono nuove idee, un po’ come quella di Simone e Silvia: architetti, dopo un viaggio a Potenza, dove si accorgono di quanto sia difficile trovare una struttura sostenibile dove passare le proprie vacanze, decidono di dare vita a “viaggiverdi.it”, che in seguito diventerà ecobnb.it, punto di incontro tra viaggiatori responsabili e ospitalità rispettose dell'ambiente, dei luoghi e delle persone, premiato nel 2010 dall’Organizzazione Mondiale del Turismo. Sono più di 3 mila, ad oggi, le strutture di questa rete; la metà di esse si trova in Italia, mentre le altre sono sparse in giro per l’Europa.

In un mondo dove abbiamo superato il miliardo di persone che, ogni anno, si spostano, lo scrittore Domenico De Masi ha previsto che per il 2030, oltre ai turismi enogastronomico ed esperienziale, crescerà anche quello sostenibile. Si tratta di un turismo cosiddetto “slow”: pochi viaggi, ma dalla durata più lunga rispetto a quelli che siamo abituati a fare, con spostamenti in treno in luoghi molto spesso vicini a casa.

Stanno anche crescendo gli alberghi diffusi e l’ospitalità in antichi borghi abbandonati a cui è stata donata nuova vita, come quello di Sagna Rotonda, un paesino della Valle Maira in Piemonte che è stato recuperato quattro anni fa, e dove gli ospiti possono dormire in piccole e suggestive strutture ristrutturate.

“Fa’ la cosa giusta” ha quest’anno dedicato spazi importanti anche all’economia carceraria, con una sezione riservata interamente alle cooperative che producono in carcere o impiegano persone ex detenute, e alle scuole che, nel corso dell’anno scolastico 2018/19, hanno realizzato dei lavori sul tema della sostenibilità. È il caso, ad esempio, delle attuali classi quarte degli Artigianelli di Trento, che hanno realizzato un piccolo “Discobolo” in tutto e per tutto simile a quello di Mirone del V secolo a.C. Una sostanziale differenza, però, è costituita dal fatto che il moderno Discobolo è composto da rifiuti elettronici, dai quali si trova anche circondato: una metafora, questa, della direzione che stiamo prendendo.