Si chiama “equity crowdfunding” ed è un sistema di ricerca di capitali, che unisce alle potenzialità del web la garanzia di un partner istituzionale riconosciuto. Lo strumento consente alle startup e alle piccole e medie imprese innovative di raccogliere capitale finanziario attraverso Internet, in cambio di quote della proprietà dell’impresa. Per attivarlo è però necessario un investitore istituzionale con una quota del 5 per cento. E’ questo il ruolo che si è ritagliata Trentino Sviluppo, in quanto incubatore certificato. I risultati sono positivi: i 58 mila euro di fondi pubblici investiti hanno portato, infatti, a raccogliere 1,3 milioni di euro da parte delle imprese. Significa che per ogni euro investito da Trentino Sviluppo ne sono stati raccolti 23 da investitori privati. “Uno degli obiettivi che ci siamo prefissati – osserva Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo – è quello di attrarre capitale privato da affiancare a quello pubblico. La funzione dell’investitore istituzionale è quella di innescare un meccanismo virtuoso di moltiplicazione delle risorse”.
Le campagne attivate negli ultimi 18 mesi sono state sei e il rapporto tra il capitale pubblico investito e la quota di capitale raccolto da soggetti privati è stato pari ad 1 euro a fronte di 23 euro di investimenti privati. Le ultime due si sono chiuse recentemente e ne sono state protagoniste le imprese Start&Partners, attiva nella selezione e promozione di startup e PMI a livello nazionale, e Credit Service, specializzata nei servizi finanziari alle imprese, che hanno raccolto rispettivamente 227 e 640 mila euro a fronte di un investimento pubblico di 8 e 25 mila euro.
Come confermato da ECN-European Crowdfunding Network, la collaborazione di Trentino Sviluppo alle campagne di equity crowdfunding rappresenta un esempio positivo e con pochi eguali a livello europeo.
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