L’impegno contro lo sfruttamento lavorativo dell’associazione Centro Astalli Trento Onlus, che si occupa di accoglienza ai migranti, si arricchisce di un nuovo tassello. Dopo una lunga collaborazione con l’associazione Libera contro le Mafie, che ha prodotto conferenze e workshop destinati ai migranti e alla popolazione, e un campo estivo per ragazzi dai 18 ai 25 anni, il Centro Astalli Trento ha organizzato venerdì 14 settembre un workshop su lavoro irregolare, lavoro nero e lavoro povero in Trentino, rivolto a tutti coloro che si occupano di lavoro. Hanno aderito all’evento l’Agenzia del Lavoro, il Servizio Lavoro, i sindacati Cgil, Uil, Sbm, l’Associazione Artigiani e piccole imprese della Provincia di Trento, Coldiretti, CIA, Confindustria, Federazione delle Cooperative, Progetto 92, APPM, la Cooperativa Arcobaleno e alcuni avvocati del lavoro.
In molti anni di contatti con le aziende del territorio, il Centro Astalli ha incontrato tanti datori di lavoro onesti e generosi, ma ha anche conosciuto il lato meno trasparente dell’offerta di lavoro in Trentino. Ci sono state persone che hanno cercato di approfittare della vulnerabilità e del bisogno dei migranti per offrire condizioni di lavoro scorrette, irregolari o addirittura fuorilegge. Queste esperienze hanno spinto a fare rete con le altre realtà del territorio, a informarsi e ad informare, a mettere in campo azioni concrete di prevenzione e sensibilizzazione contro lo sfruttamento lavorativo.
L’appuntamento del 14 settembre faceva parte di questo percorso. Si è ragionato sul tema e sugli strumenti di contrasto da usare contro le forme di irregolarità in un'ottica di formazione e aggiornamento, grazie anche all’intervento del professor Riccardo Salomone, docente di diritto del lavoro presso l’Università di Trento e Presidente dell’Agenzia del Lavoro. Si è puntato anche a rafforzare e ad estendere la rete fra i professionisti del lavoro, per facilitare la comunicazione e lo scambio reciproco. E’ emerso tra l’altro come sia necessario sensibilizzare il territorio sul tema dello sfruttamento sul lavoro, perché spesso sembra che questo problema non tocchi il Trentino. Purtroppo, invece, questo sistema distorto fa vittime anche nelle nostre valli: c’è davvero bisogno di cittadini, di associazioni, di comunità attente.
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