Calliano, gennaio 2019 – Dalla terra alla terra. La prima è quella argillosa, lambita nei secoli dalle acque dell’Adige, unica per caratterizzare questo vitigno speciale. La seconda, in una cantina con venti scalini in discesa, custodisce le botti dove si affina il miglior vino trentino del 2018: il Poiema, un marzemino creato nel 2000 da Eugenio Rosi, “viticoltore artigiano”, come si definisce quest’enologo formatosi a San Michele e staccatosi dal vino industriale per battere la strada dell’artigianalità: “Per me significa non forzare mai, né in vigneto né in cantina”.
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