Soraga, il paese dei sette masi

Lo stemma di Soraga

Il toponimo corrisponde a “sopra (l’)acqua”, con evidente allusione al torrente Avisio. È composto dal fassano spora (latino, supra) e da aga, ega (latino, acqua).

È fra i più antichi paesi della Val di Fassa. Nel 1400 il paese era chiamato Barbida con le frazioni di Sala e Soraga. I casolari dell’abitato sono l’evoluzione di sette masserie disposte su terrazzi alluvionali. Era del principato vescovile di Bressanone. L’architettura tradizionale fassana emerge da alcune pitture sacre murali.

Lo stemma è del 27 novembre 1989, modificato il 16 dicembre 1991. Simboleggia con gli abeti i sette masi originari della Comunità e la loro posizione rispetto all’Avisio. Le chiavi in capo sono quelle di S. Pietro patrono del paese. La descrizione araldica precisa è la seguente: “D’argento a sette conifere verdi, tre piantate su una terrazza di rosso, nascente dalla metà inferiore di una traversa ondata, d’azzurro, quattro piantate su una terrazza di rosso movente dalla punta dello scudo; al capo di rosso caricato dalle chiavi legate da un cordone con fiocchi, d’oro e d’argento. Corona: murale di Comune. Ornamenti: a destra e a sinistra una fronda d’alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso, legata da un nastro dai colori argento, azzurro e verde”.

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