Ma la prima edizione risale al 1925. Previsto un confronto tra generazioni per fare il punto su presente e futuro della vitivinicoltura trentina
L’incontro tra presidente e direttore del Consorzio vini trentini con i giornalisti che si è svolto il 5 maggio 2017 nella sede di palazzo Trautmandorf aveva come oggetto i danni della gelata di aprile in viticoltura e il progetto di certificazione SQNPI (sistema qualità nazionale produzione integrata).
Si è parlato però anche dell’80a Mostra dei vini del Trentino che si svolgerà dal 25 al 28 maggio a Palazzo Roccabruna. Sarà in sinergia e concomitanza con Cantine aperte per dare a cittadini e turisti la possibilità di unire Trento al resto del territorio. Ci sarà un evento tecnico precedente l’inaugurazione per fare il punto sulla viticoltura trentina. In futuro diventerà appuntamento fisso.
Dalla lettera di invito a partecipare alla mostra inviata il 6 aprile scorso alle cantine si apprende che il Consorzio vini del Trentino (investito istituzionalmente del compito di progettare e organizzare la mostra) anche quest’anno si avvarrà del supporto di Trentino sviluppo, CCIAA di Trento, Movimento turismo del vino, Strada del vino e dei sapori, APT Trento–Monte Bondone-Valle dei laghi e Comune di Trento.
Nella lettera non si fa cenno a consultazioni preventive con i direttori di cantine sociali e vignaioli. E’ probabile che la discussione preventiva sia avvenuta all’interno del Consorzio vini.
“Questa edizione vedrà il coinvolgimento di location di prestigio del capoluogo che saranno animate con un dialogo tra produttori, brevi laboratori di avvicinamento al vino, allestimento di vetrine dei negozi e visite della città. Durante le quattro giornate sarà sviluppato un programma di incontri dedicati alla divulgazione della cultura enologica e di avvicinamento al mondo del vino, accompagnati a momenti culturali. Saranno coinvolti a cura della strada del vino e dei sapori ristoranti e bar associati alla stessa e presenti sul territorio provinciale. In questi ultimi saranno proposti aperitivi e menù in abbinamento ai vini delle aziende che aderiscono alla mostra”.
A mostra conclusa avremo modo di confrontare proposte e risultati. A proposito di evento tecnico precedente all’inaugurazione, apprendiamo che ad animarlo sarà un gruppo selezionato di giovani e anziani rappresentanti dell’enologia trentina sul tema “Presente e futuro della vitienologia trentina”. Con la riserva di sostituire la vitienologia trentina con “Vini del Trentino”. E’ prevista una durata massima di un’ora! Date le premesse, riteniamo assai improbabile che si riesca o si voglia affrontare con realismo e senza riserve i nodi che da troppo tempo impediscono al comparto di uscire definitivamente dalla contrapposizione tra grandi cantine e piccole e medie imprese (cooperative e private), mantenendole entrambe in vita perché necessarie, ma con l’assegnazione determinante del compito di rappresentare l’identità enologica del territorio solo alle seconde fermo restando il ruolo commerciale delle prime che portano moneta forte al sistema vitivinicolo trentino.
Da una relazione svolta da Elvio Fronza davanti al direttivo del Consorzio del quale è stato presidente per 15 anni, riportiamo un elenco di temi che andrebbero affrontati nell’annunciata tavola rotonda.
Punti di forza: straordinaria eterogeneità del territorio produttivo; vocazionalità alla produzione di qualità; identità di montagna; patrimonio di varietà autoctone eccellenti.
Punti di debolezza: divaricazione tra grandi strutture produttive e piccole realtà; progressiva sfiducia nei confronti della DOC Trentino; proliferazione eccessiva di proposte enologiche; produzione smisurata di Pinot grigio; mancanza di un progetto unitario di promozione; insufficiente raccordo tra vino e turismo; valorizzazione dei vini trentini inferiore alla qualità oggettiva.
Agli spunti proposti dall’avvocato Fronza aggiungiamo un flash sul prezzo dei vini praticati da C+C Italmarket ai primi di maggio: vino Schiava Cembra 3,4 euro; vino Chardonnay Mezzacorona 2,60; vino Nosiola Mastri vernacoli Cavit 2,49.; vino Muller Thurgau 2,75. Venduti in bottiglia da 7/10.
Tornando al modello di mostra sarebbe sufficiente rileggere il quaderno dell’enoteca “Storia e storie della mostra dei vini del Trentino” per trovare suggerimenti da riprendere adeguandoli all’attualità. Dal direttore di una cantina sociale abbiamo raccolto due proposte: far coincidere la mostra con la festa di Pentecoste che segna l’inizio delle vacanze per i tedeschi. Dedicare la mostra ai 40 produttori piccoli e medi di Trentodoc e presentare il Trentino come luogo naturalmente vocato alla produzione di spumante metodo classico di montagna.
Riprendiamoci dunque il detto “Trentino Dolomiti e vino”.
Lascia una recensione