Zucchetta spinosa, frutto esotico

“Ho visto in un orto di città una pergola dalla quale pendevano curiosi frutti spinosi, simili a zucchette. Ho fatto le foto che allego. Di che ortaggio (se è tale) si tratta? Dove reperire i semi e quali cure bisogna riservarle?”.
Aldo (Trento)

Quando a primavera si pensa alle semine dell’orto quasi sempre si prendono in considerazione i “soliti” ortaggi: pomodori, cetrioli, zucche, insalate, ravanelli… È vero, questi sono gli ortaggi della tradizione in grado di vegetare bene e dare discrete soddisfazioni produttive. Tuttavia oggi nei garden si possono trovare nuovi ortaggi, magari provenienti da altri continenti, dalla forma e sapori decisamente nuovi in grado di stuzzicare il nostro palato. Ortaggi esotici sulle tavole di molti Paesi sono ormai una consuetudine, mentre da noi sono degli sconosciuti. Eppure sono piante che si adattano bene ai nostri ambienti.

Tra queste troviamo il Sechium edule (cucurbitacea) chiamata anche “ Chayote”, “ zucchetta centenaria” o “ zucchetta spinosa” che risulta di facilissima coltivazione. Questo ortaggio, simile ad una zucca, arriva dall’America del Sud, ma cresce bene in climi caldi e soleggiati. La specie è perenne, ma da noi diventa specie annuale da seminare ad inizio stagione. Per la messa a dimora basta interrare il frutto intero contenente il seme abbastanza in superficie. Infatti il

seme germina meglio se avvolto dal frutto dal quale riceve i nutrienti necessari al suo sviluppo. Ama terreno fresco, soffice e fertile, ricco di sostanza organica. Ha bisogno di sostegni per dar modo alla pianta di potersi arrampicare nel corso della crescita. I primi frutti maturano verso fine estate e dura fino al tardo autunno. Con l’arrivo della stagione fredda la pianta secca. Solo nei luoghi d’origine l’apparato radicale sopravvive sotto terra per rigermogliare all’arrivo della primavera dopo. La specie è rampicante e molto vigorosa. I frutti sono piriformi e contengono un unico grosso seme avvolto dalla polpa. Ha colore esterno verde brillante, giallastro a maturazione, ricoperto di spine pungenti. Ha sapore delicato e si consuma in svariate maniere, tra cui cotto, in insalata, fritto o in aggiunta a minestroni. Quando si pulisce il frutto bisogna raschiare le spine con un coltello o sbucciarlo con pelapatate, tagliarlo a metà per eliminare il seme.

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