Anche la Cgil del Trentino interviene alla notizia dell’ennesimo incidente sul lavoro in Trentino, che oggi è costato la vita ad un operaio edile, impegnato in un cantiere di Noriglio.
Tristezza e rammarico i sentimenti espressi dal sindacato, che evidenzia come si tratti del dodicesimo incidente mortale nella nostra provincia dall’inizio del 2024, una cifra che supera drammaticamente il totale delle morti registrate lo scorso anno, pari a sette. Cinque delle 11 denunce di incidenti mortali riguardano il comparto delle costruzioni.
“L’edilizia resta purtroppo uno dei settori a maggior rischio. Tra gennaio e maggio l’Inail ha registrato 232 infortuni nel settore, il 12% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, spiega la Cgil trentina. In attesa che si faccia chiarezza il prima possibile sulle dinamiche dell’accaduto e che si individuino eventuali responsabilità il sindacato di Via Muredei chiede ancora una volta che la Provincia di Trento, forte della propria Autonomia, cambi passo sulla formazione, sulla prevenzione e sui controlli, da una parte sperimentando anche strade innovative che coinvolgano lavoratrici e lavoratori così come le aziende nella costruzione di una cultura della sicurezza e dunque nella prevenzione dei rischi; dall’altra investendo maggiormente sui controlli nei cantieri e in tutti i luoghi di lavoro, rafforzando gli organici degli enti ispettivi.
Cgil del Trentino in linea con la Confederazione nazionale è stata impegnata negli ultimi due mesi anche in una raccolta firme straordinaria a sostegno dei referendum che chiedono, tra l’altro, anche di cambiare le regole dei subappalti rafforzando la catena della responsabilità e rendendo, così, il lavoro più sicuro. “Questo anche nella consapevolezza che morire sul lavoro non è mai frutto del caso, ma di una catena di mancati controlli, sottovalutazione del rischio o scarsa consapevolezza dei pericoli nonché di catene della responsabilità spesso troppo blande”, conclude il sindacato.
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