Tra i laghi della Valsugana…

È un territorio caratterizzato dai laghi quello dell’ex decanato. Balneabili da maggio fino a settembre, i due specchi d'acqua di Levico e Caldonazzo, i più grandi appartenenti interamente al Trentino e con acque tra le più calde tra quelle dei laghi del Sud Europa, hanno ricevuto nel 2018 il riconoscimento “Bandiera Blu”, grazie alle acque limpide, alle spiagge e ad una gestione turistico-ambientale ecosostenibile.

Si tratta quindi di una zona turistica, soprattutto nel periodo estivo, nel quale si concentrano vacanze termali e di benessere sui laghi, e nel periodo invernale, caratterizzato dai rinomati mercatini di Natale nel suggestivo parco di Levico Terme e dalla stagione sciistica sulla Panarotta.

Turismo, ma non solo: l’ex decanato di Levico è conosciuto anche per l’impegno nel mondo dell’associazionismo. Per fare solo un esempio, il paese di Caldonazzo, che ospita da otto anni il “Trentino Book Festival”, festival letterario del Trentino, conta ben 55 associazioni.

Il comune più grande è quello di Levico Terme, con 8 mila abitanti, seguito da Caldonazzo (3.736), Calceranica (1.358), Tenna (996) e Centa San Nicolò (624), frazione del comune di Altopiano della Vigolana.

“Anche se non abbiamo ancora fatto un’assemblea di zona – la prima si terrà infatti a Pergine il 6 ottobre – penso che i Passi di comunità saranno uno strumento certamente più aderente ai problemi locali rispetto alla grande e tradizionale assemblea a Trento”, riflette don Ernesto Ferretti, parroco a Levico Terme, Barco di Levico, Santa Giuliana e Selva di Levico.

“Un punto forte della nostra comunità è la Caritas che, qui a Levico, svolge un buon lavoro, anche in collaborazione con i servizi sociali”, spiega don Ernesto. Nata nel 2007 nel decanato, la Caritas ha un centro di ascolto e di solidarietà (Cedas) in via Cavour 31 a Levico, aperto tutti i mercoledì dalle 14 alle 17. Da tre anni a questa parte, infatti, c’è stato un aumento cospicuo di richieste d’aiuto da parte di trentini, a testimonianza del fatto che la povertà non riguarda solo gli extracomunitari e gli stranieri.

“Altra nota positiva sono i Grest ed i campeggi, che impegnano molti volontari, tra adolescenti e genitori – soprattutto mamme che collaborano in cucina”, ricorda don Ernesto, che individua invece come criticità del territorio la catechesi, che non aiuta a far crescere adeguatamente i ragazzi con una mentalità umile ed aperta al servizio, e la nuova figura di prete che emerge, non più legata ad una parrocchia con una presenza stabile, ma “di passaggio”. Un prete legato più al territorio, insomma.

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