Captare e interpretare i segnali (vibrazioni) tra insetti per simularli e impedire l’atto riproduttivo. Di questo si occupano due ricercatori della Fondazione Mach con risultati promettenti, ma ancora difficili da applicare
Il nome latino è Scaphoideus titanus. Suona meglio il nome italiano: cicalina americana. Entrambi si riferiscono ad un emittero omottero vettore del micoplasma che causa la flavescenza dorata della vite. Con il suo apparato boccale pungente e succhiante la cicalina trasferisce con la linfa il micoplasma da una vite ammalata ad un’altra sana. La specie completa il ciclo sulle foglie della vite o alternando la presenza tra infestanti e vite.
Il modo più semplice per tenere sotto controllo l’insetto, ormai presente in molte zone viticole del Trentino, è rappresentato da un trattamento con insetticida. Qualsiasi molecola chimica di sintesi svolge, oltre all’azione specifica di lotta diretta all’insetto, una serie di effetti collaterali solitamente negativi.
Giustificata e sempre più convintamente reclamata dagli stessi agricoltori (viticoltori nel caso specifico) è l’adozione di mezzi e metodi alternativi alla chimica. Nel caso dei lepidotteri dannosi alla vite, quali sono tignola e tignoletta dell’uva, è ormai diffuso e consolidato il metodo della confusione sessuale. Speciali odori simili a quelle emessi dalle farfalline femmina, ma prodotti per sintesi e diffusi artificialmente nel vigneto, disturbano i maschi e impediscono o limitano la riproduzione.
Gli odori sono classificati come feromoni (portatori chimici di messaggi). Fanno parte di un gruppo assai numeroso di molecole di sintesi denominate semiochimici.
Si deve a due ricercatori della Fondazione Mach, Valerio Mazzoni e Gianfranco Anfora, (iniziatore il primo, responsabile del gruppo di lavoro il secondo) il merito di avere avviato dieci anni fa una serie di ricerche sulle vibrazioni meccaniche prodotte da entrambi i sessi della cicalina americana che corrispondono a messaggi finalizzati all’accoppiamento e quindi alla continuazione della specie.
La pubblicazione dei risultati delle ricerche intraprese inizialmente da Valerio Mazzoni e successivamente portati avanti con Gianfranco Anfora, insieme a colleghi di Lubiana, Pisa e USA, è avvenuta per gradi. Dapprima sulla rivista americana Wired di carattere divulgativo che ha fatto conoscere il principio fisico dell’impiego di vibrazioni equivalenti a messaggi intraspecifici. Poi su Behavioural Processes di carattere altamente scientifico che ha recepito e convalidato l’applicazione della confusione vibrazionale. Più recentemente su L’Informatore agrario numero 9/2016. Occhiello: ”Alternativa alla difesa chimica”. Titolo: “Confusione sessuale vibrazionale su vite contro S. Titanus”. Sommario: “La produzione di micro vibrazioni tramite minishaker (vibratore elettronico) è in grado di ridurre gli accoppiamenti di Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata della vite. Serve però ridurre il consumo energetico e aumentare il raggio di azione dello strumento”.
I ricercatori, come è riportato nell’articolo, sono riusciti a captare e interpretare i diversi tipi di segnale prodotti dall’uno e dall’altro sesso battendo l’addome e le zampe sulla pagina e le nervature della foglia. Come fanno sul palcoscenico gli attori e le attrici che ballano il tip tap. Segali di chiamata. Segnali di identificazione. Segnali di ricerca. Segnali di corteggiamento. Segnali di rivalità.
I nomi sono sufficientemente espliciti. La diversità e il significato del messaggio dipende dall’intensità e dalla durata delle vibrazioni. I ricercatori sono riusciti ad interpretare i diversi tipi di messaggio e sono in grado di neutralizzarli o comunque di modificarne l’interpretazione. La seconda parte dell’articolo riporta le criticità del sistema della confusione sessuale vibrazionale. Per avere un effetto di contenimento elevato della popolazione di Scaphoideus, rimangono da risolvere due questioni: disporre di sufficiente energia e far funzionare i generatori di vibrazione per estendere l’effetto sull’intero vigneto.
Concludiamo con l’ auspico che i ricercatori riescano entro tempi brevi a risolvere i problemi aperti. Il metodo potrebbe essere efficace anche per altri insetti appartenenti all’ordine degli emitteri.
L’articolo vuole dimostrare che la sostituzione graduale dei fitofarmaci di sintesi con mezzi e metodi alternativi privi di effetti negativi sull’uomo e l’ambiente potrà portare, seppure gradualmente, verso una agricoltura sostenibile.
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